Diciamo la verità, il presidentissimo egiziano da tempo lo abbiamo sullo stomaco. Principalmente per l’annosa irrisolta vicenda di Giulio regeni. In secondo luogo, e noto che le prigioni egiziane sono strapiene di giudici, rettoriuniversitari, funzionari pubblici, militari, giornalisti e intellettuali che hanno una sola colpa: detestano Abdel Fattah Al Sisi.
Il numero uno del Cairo, recentemente si è esibito in una monumentale manifestazione di ambiguità. In sede ONU, gli Stati Uniti gli hanno chiesto di votare contro l’invasione russa in Ucraina: lui lo ha fatto. Senonché, 48 ore dopo era al telefono con Vladimir Putin a fare business.
L’Egitto, da anni, fa shopping di armamenti a Mosca. Inoltre, Il Cairo acquista enormi quantità di grano e fertilizzanti dalla Russia godendo di tariffe particolarmente confidenziali.
Negli scorsi giorni una novità: Al Sisi ha chiesto di incrementare notevolmente gli acquisti – a prezzi bloccati – e l’uomo del Cremlino “ha detto sì!“.
Che ne farà l’Egitto di tutto quel ben di Dio? Starebbe organizzando una rete di distribuzione e commercializzazione dei prodotti in tutta l’Africa: dicono a prezzi salatissimi.
Insomma, quel furbastro di Al Sisi col grano avrebbe deciso di fare tanta grana…
L’opus
