di Maria Caravella
Considerato uno dei più grandi e influenti scrittori statunitensi della storia, Edgar Allan Poe è stato l’iniziatore del racconto poliziesco, della letteratura dell’orrore e del giallo psicologico, scrivendo anche storie di fantascienza e avventura. A lui si ispirò Arthur Conan Doyle, nel creare il personaggio di Sherlock Holmes. Fu altresì un poeta romantico di valore, anticipando il simbolismo e il “maledettismo”.
Poe è considerato anche il primo scrittore alienato d’America, avendo dovuto lottare per buona parte della vita con problemi finanziari e personali, con l’abuso di alcolici e in seguito con sostanze stupefacenti, oltre che con l’incomprensione del pubblico e della critica dell’epoca. Le opere di narrativa più conosciute di Poe sono in stile gotico, un genere seguito per assecondare il gusto del pubblico, anticipando la la letteratura horror. kLa maggior parte delle sue tematiche ricorrenti hanno a che fare con la morte , specie quella di una donna amata. Con “Autunno a corte” Cristina Angiuli in EVENTI INSERITI DA ” IL VELLO D’ORO” al Castello Caracciolo di Cellamare, ha dedicato al famoso scrittore americano alcune serate di Teatro di narrazione, recitando la famosa lirica “Il corvo” e la novella “Il gatto nero”. La continuità del ritmo, che non incontra intoppi; l’imponenza della rima triplicata; la purezza, evidente dello stile; l’interesse sempre sostenuto in progressione drammatica dal principio alla fine; fanno del Corvo una composizione perfetta e degna di essere posta in alto fra le più nobili creazioni dell’intelletto umano di tutti i tempi e di tutte le lingue. lI gatto nero invece è un racconto dell’orrore, in cui il protagonista sin da bambino ha avuto una grande passione per gli animali e una particolare predilezione per il suo gatto completamente nero. Col trascorrere del tempo il protagonista diventa sempre più aggressivo con i suoi animali. Un giorno, ubriaco, cattura il suo amato gatto nero e gli cava un occhio. Il protagonista sente fortissimo il rimorso del suo gesto tutta la notte, anche dopo che l’effetto dell’alcool svanisce. Probabilmente tutti gli animali notano il cambiamento nel comportamento del protagonista e il gatto, a differenza del passato, inizia ad evitare il padrone appena lo vede. L’odio del protagonista non riesce a calare, ma cresce sempre di più al punto tale da impiccare la povera bestiola all’albero che ha in giardino. La sera stessa la casa dell’uomo prende fuoco, ed è solo per pura fortuna se il protagonista, la moglie e la domestica riescono a salvarsi. Il giorno seguente sul muro dov’è appoggiata la testata del letto dell’uomo, compare l’immagine del gatto impiccato.
Due letture sceniche di grande impegno, che Cristina Angiuli ha brillantemente recitato a nome della storica Compagnia Teatrale” IL VELLO D’ORO”, fondata dall’indimenticabile Luigi Angiuli, dimostrando talento, empatia e grande immedesimazione nel porgere ad un pubblico altrettanto raffinato.
