Da quando circa vent’anni fa un coreografo francese venne a Bari commissionato per dare una ventata di novità all’allora corteo storico di San Nicola, introdusse funamboli e ballerini aerei. Tutti coloro che si cimentano da allora nell’allestimento del corteo riproducono sempre lo stesso cliché, infatti ad un certo punto del percorso della “Caravella”,i baresi dal basso girano il capo verso l’alto aspettandosi che qualche ballerina con imbrago volteggi ricordando nei suoi movimenti le gesta della vita del santo di Myra. Anche quest’anno come al solito la tradizione si è replicata, che dire si ripete sempre uguale ormai da troppi anni anche perché a firmare la regia sono sempre i soliti noti, è diventato ormai come il gioco delle tre carte, il direttore artistico cambia ma chi lavora poi sono sempre gli stessi, si cambiano solo di posto. Anche a voler ripetere ogni anno la magia dei ballerini che volteggiano, ci domandiamo? A Bari non esistono nuove proposte può essere che non ci sono altre scuole di danza, di teatro o di altre forme d’arte che possono proporsi?


San Nicola, il vescovo di Myra nel corteo del 2024 viene presentato come un uomo, difensore degli ultimi contro le ingiustizie di questa terra. Un santo, che innalza le fragilità verso l’alto, che porta le minoranze con sé. Al fine di elevarle alla grandezza del cielo. È questo il Patrono a cui la città di Bari rende omaggio, fra tradizione e contemporaneità, tra Est e Ovest Novità del corteo storico di quest’anno, un San Nicola realizzato in legno svuotato, di dimensioni gigantesche riempito da figure umane che rappresentano i miracolati di San Nicola.
Tantissime le persone che hanno affollato le vie del centro già dalla processione, poi il corteo ed infine lo sbarco del Santo preceduto dalla processione delle barche. Numerosi anche i pellegrini, a differenza di quelli di una volta, molti ora sono motorizzati. Ma non mancano i gruppi di Pellegrini che a piedi si muovono dalle regioni limitrofe e non solo, alcuni arrivano marciando persino dall’Abruzzo e dalle Marche per rinnovare una tradizione. Tanti vengono per la richiesta di un miracolo, tanti solo per il piacere di pregare davanti alla statua di San Nicola.
Alla tradizionale festa sono mancati però i fuochi d’artificio, uno dei momenti più attesi dai baresi. Ma purtroppo per questa festa patronale del 2024, niente spettacolo pirotecnico. La notizia aveva preso a circolare già la sera del 7 maggio, poi la conferma nella giornata dell’8. Sono infatti stati cancellati sia il lancio delle Diane sia lo spettacolo delle 9.45. Tutti erano fiduciosi in un ripensamento dell’ultimo momento. Secondo quanto emerso, ci sarebbe stato un contenzioso tra la ditta che si occupa delle batterie dei fuochi d’artificio, la gioiese Emotion Fireworks, e il comitato organizzatore dell’evento.

https://youtu.be/dsdtnepL4yg

Fuochi a parte, e luminarie scarse il secondo giorno e il terzo giorno di celebrazioni sono trascorsi senza intoppi. Le vie della città, soprattutto quelle dove sono stati allestiti gli stand erano affollate, Il
lungomare imperatore Augusto trasformato in un grande bazar a cielo aperto, con partenza dal teatro Margherita fino all’ingresso della Basilica di San Nicola.
Molti si sono lamentati, forse il costo del suolo pubblico è stato piuttosto alto, perché si vendono bruschette a 10 euro panini a 15 euro e anche le bibite hanno un prezzo abbastanza alto, ma i baresi pur di mantenere viva la tradizione di lupini, nocelle, panino col polpo o con gli gnimmirid e la birra non esitano a mettere a malincuore mano al portafoglio. Le carte queste sconosciute, non vengono prese neanche in considerazione dalla maggior parte degli esercenti che preferisco il contante. Insomma tutt’altro che prezzi popolari!
Che dire! Un vecchio detto riporta: *Se Parigi avesse lu mer sarebbe una piccola Beri”. La differenza è che i parigini come tutti i francesi non avrebbero mai accettato a testa bassa; minimo sarebbero scesi in piazza a protestare, i baresi invece come tutti gli italiani abbassano la testa e accettano tutto quello che gli viene propinato senza neanche la forza di ribellarsi.

Di Maria Caravella

 

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