Nel pomeriggio di Giovedi 26 settembre 2024, si è tenuto un incontro presso la sede dell’Archeoclub di Bari ed in collaborazione con l’Associazione Bari Capitale del Mediterraneo, riguardante la presentazione del libro “Templari e Giovanniti nel Mezzogiorno Normanno Svevo”, scritto dall’autore Vito Ricci, edito dalla casa editrice D’Amico Editore. Il Prof. Vito Ricci, si interessa, nelle sue ricerche, da appassionato di Storia, della presenza degli ordini religiosi e militari nel Mezzogiorno Italiano e in Puglia, con particolare riguardo alle strategie insediative ed economiche e sociali, nella Terra di Bari. Tra Medioevo e prima Età Moderna.


L’argomento dei Templari, indubbiamente, continua ancor oggi a suscitare un fascino irresistibile, circondati come sono da un alone di mistero, tanto radioso da renderli uno dei soggetti di interesse più popolare nella storiografia ufficiale e in quella ‘parallela’.
Gli amanti dell’arcano e i teorici del complotto li considerano come supereroi, invincibili e depositari, oltre che di ricchezze, di segreti ancora ben custoditi; i romantici ne idolatrano le gesta cavalleresche; gli storici laici ne hanno indagato gli aspetti più profani senza risparmiare critiche al loro operato; gli storici di impronta cristiana ne hanno esaltato il ruolo di difensori della fede.
In effetti molti, davvero tanti, sono stati i libri che hanno illustrato vita, opere e leggende legate all’Ordine del Tempio.


Davanti ad una buona presenza in platea si è discorso di questo libro che traccia il ruolo del Mezzogiorno italiano, soprattutto in epoca normanno-sveva, determinante nella storia e nelle vicende degli Ordini religioso-militari, in particolare, e del movimento crociato più in generale. La posizione geografica della penisola forniva una serie di facilitazioni nei rapporti con la Terrasanta. Al fattore geografico ben presto se ne aggiunse uno ulteriore di natura economica: lo sfruttamento della terra con l’impianto di aziende dedite all’agricoltura e all’allevamento ovino.
Il territorio appulo lucano ha infatti tracce particolari della presenza degli ordini cavallereschi, come i Templari, registrati a Molfetta nella perduta chiesa dedicata a San Nicola; a Giovinazzo nella chiesa, con annesso ospedale, di San Pietro in località Rubissano, prima dei Templari poi dell’Ordine di San Giovanni; a Ruvo di Puglia con la presenza di estesi terreni fertili, che portarono Carlo I d’Angiò a intervenire per proteggere questi possedimenti dalle mire dei signori locali; a Terlizzi, dove era presente la chiesa di Santa Maria de Muro, appartenente ai Templari, che era titolare di terre, orti, vigne, oliveti, case ed altre proprietà fondiarie.
A Spinazzola tra il 1157 ed il 1182 la sanità e l’assistenza fu dedicata agli assistiti, grazie all’Ospedale Templare. Fu il primo ospedale di Puglia per l’accoglienza e la cura dei pellegrini e cavalieri crociati provenienti o diretti in terra santa. Questa è la più antica testimonianza della presenza templare nei nostri territori.
In località Picciano di Matera i Templari costituirono la Commenda dei Giovanniti. Infine la presenza dei Giovanniti a Sovereto, come attestano due lastre tombali visibili in chiesa.


Un libro interessante e piacevole da leggere, con un approccio che ha portato alla conoscenza, dei presenti all’incontro. Numerose notizie e curiosità, mai scritte prima. Ora occorre leggerlo, in attesa chissà, di avere il piacere di ospitare Vito Ricci a Penelope, su MGRadio.

Casa Penelope. Un editoriale a cura di Giuseppe Romito 

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