L’associazione “Tuttinscena Cultura e Spettacolo” operativa già dal 1994 a Mola di Bari e non solo, ritorna ad operare in ambito teatrale con un nuovo spettacolo : “Farà giorno”regia di Vito Rago, con Maurizio De Vivo, Raffaele Fracchiolla e Gemma Ingravallo. Durante le prove abbiamo incontrato il regista a cui abbiamo posto alcune domande.
Ci parla di questa sua nuova messa in scena e delle numerose attività che contraddistinguono la vostra associazione?
In questo periodo particolare, caratterizzato da numerose chiusure, , non abbiamo mai interrotto il nostro cammino artistico e culturale, stiamo concludendo un bellissimo progetto dal titolo “Legalità è anche cosa nostra” finanziato dal Garante dei minori della Regione Puglia che ha visto protagonisti centinaia di ragazzi, impegnati in diversi laboratori tra cui sicurezza informatica, laboratori teatrali, artistici, cineforum e un convegno in collaborazione anche con il Comune di Mola e l’ordine degli assistenti sociali della regione Puglia. L’evento conclusivo si svolgerà giovedi 12 maggio presso il teatro comunale di Mola di Bari con la messa in scena dello spettacolo “Farà giorno” . Abbiamo attivato da settembre scorso la Theater School in collaborazione con l’associazione “Manuel Frattini” e stiamo anche lavorando per il nuovo musical “Notre dame”, oltre a diversi progetti come “Pista” in collaborazione con il Comune di Pesaro ed altre realtà associative e progetti Erasmus. Siamo veramente felici di tornare a respirare la magia del palcoscenico proprio in questo storico teatro.
Tante cose in cantiere, tutte con ottimi risultati e consenso di pubblico e critica. Il vostro segreto?
Nessun, solo tanta passione ma soprattutto gioco di squadra, senza la quale non riusciremmo ad essere una “grande” famiglia.
“Farà giorno” uno spettacolo nello spettacolo che abbraccia diverse generazioni, cosa può dirci in merito?
“Farà giorno” scritto da Menduni e De Giorgio è un testo abile e ben scritto che ci offre uno spaccato di storia italiana attraverso le vicende di tre generazioni. La prima, quella dei padri, ha la voce di Renato Battiston, interpretato da Maurizio De Vivo, un vecchio ex tipografo che è stato partigiano e ne conserva intatto l’orgoglio anche nella solitudine in cui vive. Malgrado tutto continua la lettura delle Lettere dal carcere di Antonio Gramsci, il cui ritratto giganteggia su una parete della sua casa. Si interroga continuamente e con amarezza sul fallimento di quelli che sono stati i suoi ideali. La terza generazione è quella di Manuel, interpretato da Raffaele Fracchiolla, un ragazzo violento di borgata. I due avranno un incontro ravvicinato e non desiderato quando Manuel, facendo nervosamente retromarcia con la macchina, butterà a terra l’ex tipografo, fratturandogli una gamba. Ma eccoli stringere un patto: Battiston non denuncerà Manuel alla polizia e in cambio il ragazzo lo curerà fino alla sua guarigione. Quello che nasce fra i due, dando uno sbocco all’aggressività indifesa di Manuel e al suo bisogno di affetto, come la sua non confessata voglia di conoscere. Si instaura un bellissimo, commovente rapporto che sprona il ragazzo a cercarsi una strada nella vita accorgendosi che vale la pena di andare al di là della violenza. La seconda generazione, quella che dovrebbe essere l’anello di congiunzione fra le altre due, è quella di Aurora, interpretata da Gemma Ingravallo, la figlia di Battiston che ha fatto parte delle BR, il cui padre, pensando di salvarla, ha denunciato alla polizia scavando fra di loro un irrimediabile abisso. Da anni la donna vive in Africa come medico volontario senza mai rispondere alle lettere del genitore, ma ecco, improvvisamente, un telegramma annunciare il suo ritorno a casa. Tutto le sembra fuori squadra a cominciare dal ritratto di Totti alla parete che ha preso il posto di quello di Gramsci, ma tutto poi avrà il suo senso ….Uno spettacolo intenso e allo stesso tempo ricco di humour, che coinvolge grandi e piccoli.
E’ stato difficile curare la regia?
Questo spettacolo a differenza di un musical coinvolge sulla scena solo tre attori, professionisti che hanno alle spalle tanta esperienza nel mondo teatrale e artistico, pertanto il mio compito è stato quello di curare “i particolari” , quelli che devono lasciare un segno non solo alla mente ma soprattutto al cuore dei nostri cari ed affezionati spettatori
Dove e quando andrà in scena lo spettacolo?
Al Teatro N. Van Westerhout di Mola ore 20.30 ingresso e ore 21.00 sipario Venerdi 13 – Sabato 14 – Domenica 15 – Giovedi 26 – Venerdi 27 – Sabato 28 – Domenica 29 MAGGIO 2022. Per Info e prenotazioni rivolgersi al 348.8734671 oppure inviare una email a tuttinscenateatro@libero.it