Settimo pareggio per i ragazzi di Mignani che non riescono a sovrastare il Como di mister Longo nonostante l’inferiorità numerica degli avversari che dai primi minuti del secondo tempo si trovano sprovvisti di un giocatore a causa dell’espulsione di Kone per fallo su Dorval.
La prestazione del Bari appare sicuramente migliore delle precedenti ma quel che porta il San Nicola, che registra 16.377 spettatori di cui 8.809 abbonati, a mostrare uno striscione in curva Nord con su scritto “AMIAMO LA NOSTRA MAGLIA SUDATA, PRETENDIAMO PROGRAMMAZIONE E UNA SOCIETA’ INNAMORATA” ed a fischiare contro la società è l’ennesima figuraccia compiuta davanti ad una tifoseria che nonostante tutto non smette mai di incitare la squadra.
È quasi inconcepibile che neppure l’inferiorità numerica degli avversari riesca a fornire alla squadra una possibilità in più per segnare.
Onore al Como di mister Longo che grazie al duo Ionnou – Cutrone si rende insidioso per la difesa del Bari.
Nei primi 15’ di gioco Cutrone cerca la porta ma trova un Brenno pronto ad accoglierlo.
Al 21’ Nasti segna al secondo tentativo in porta da parte dei galletti, ma il fallo commesso sull’avversario in area di rigore porta il duro arbitro Camplone ad annullare la rete.
Ci provano ripetutamente Acampora, Sibilli, Maiello ma Semper non si lascia cogliere impreparato.
Da apprezzare indubbiamente le rapide riprese del Como che in modo repentino è riuscito più volte a mandare la palla dalla zona opposta del proprio campo.
Tanti sprechi da parte dei biancorossi che alcune volte peccano di poca generosità in prossimità dell’area di rigore, vedi Sibilli o Acampora.
Al 63’ della ripresa arriva il tanto atteso gol grazie al calcio d’angolo di Sibilli servito su Di Cesare che ha portato alla conclusione dell’azione da parte di Diaw.
In curva si festeggiava ancora, quando all’improvviso il Como ha pareggiato al 66’ con Bellemo, entrato da scarsi dieci minuti in campo.
Da apprezzare sicuramente la grinta con la quale è entrato in campo Maita, evidenziando come soprattutto la panchina debba comportarsi da valore aggiunto.
Nulla da dire sull’affiatamento dei ragazzi e sulla dote innata da leader di Diaw che entra, conquista e segna nei cuori del San Nicola.
Il fato sicuramente non è stato dalla parte dei biancorossi in questo match ma un dato oggettivo è la mancanza di un trascinatore, come si spera possa diventarlo Diaw.
Non è per ripetitività che si ritorna a parlare di calciomercato, ma è una constatazione di come per colpa di ciò ci si trovi a dover fare i conti con una squadra in continuo timore di infortuni, viste le condizioni fisiche ballerine di alcuni giocatori.
Questa partita dev’essere un punto di partenza anzi per meglio dire avrebbe dovuto essere la prestazione della squadra alla prima di campionato e non all’’ottava giornata dove la parte superiore della classifica continua ad allontanarsi.
Claudia Santoro
Foto: SSC Bari