Ha inizio con un mea culpa il discorso del DS Ciro Polito alla conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore Pasquale Marino.
L’approccio alla sala stampa del dirigente partenopeo è sicuramente diverso rispetto a quello dimostrato nella sua ultima apparizione dinanzi ai giornalisti.
Pensieroso ed a tratti preoccupato, Polito espone il perché della scelta dell’esonero dell’ormai ex mister Michele Mignani con cui il Bari ha condiviso un periodo importante della propria storia; partendo dalla Serie C ed arrivando alla mancata promozione nella massima serie.
Visioni differenti del campionato e dell’andamento della squadra parrebbero essere le motivazioni che hanno portato Mignani ed i biancorossi a dividersi.
Vero o bugia che sia, c’è da constatare che Polito è sceso in campo un’altra volta per affrontare una partita importante: quella che vedeva al centro della scena spiegazioni che la tifoseria barese richiedeva ed esigeva a tutta forza dopo un inizio di campionato non tragico ma nemmeno idilliaco.
“Non vedevo in lui un futuro come volevo [..] È giusto che mi prenda tutte le responsabilità che sono di tutti ma per prime le mie.”
Sulla scelta di Marino, il DS riconferma la sua idea di uomo con esperienza, di spessore e soprattutto idoneo ad una sfida tanto grande quanto quella della piazza in cui la si deve affrontare.
“E’ il tappeto verde che dovrà parlare. Io ho voluto pensare che questa squadra abbia bisogno di concetti diversi ed ho voluto portare un allenatore che insegna calcio.”
Polito si giocherà il tutto per tutto, come ha anche ammesso, per la sua carriera e soprattutto per il proseguimento del lavoro svolto a Bari; che tanto l’ha osannato e tanto difeso anche nei momenti critici di questo inizio di campionato.
“Il calcio va di moda, ma io seguo le idee. Non ho la bacchetta magica, ma ragiono con la testa e non con piaceri altrui.”
Pungente ma nei limiti, risponde alle critiche della città che lo aveva accusato di aver scelto un allenatore a basso costo e soprattutto con delle esperienze, nell’ultimo periodo, non del tutto positive.
Sul rumor dell’esonero via videochiamata, Polito spiega il perché della sua azione motivando il tutto con un’assenza di Mignani a Bari, visto che in quel momento si trovava a Siena con la propria famiglia.
Emerge dalle sue parole una difficoltà nel compiere questa scelta, dettata anche dal fatto di essere legato umanamente ad un uomo, prima che mister, che ha dato l’anima per la squadra.
Ringraziamenti su ringraziamenti per Mignani, che di concreto però raccoglie un “ciao ed arrivederci”, nonostante il suo Staff rimarrà a disposizione della società.
Pasquale Marino appare deciso nelle risposte date ai giornalisti manifestando la sua idea di calcio e soprattutto dell’organico a sua disposizione.
“C’è un po’ di depressione, mi è capitato spesso di allenare squadre retrocesse dalla Serie A, è difficile far riprendere la strada giusta. Qui i giocatori non hanno ancora espresso il massimo delle potenzialità[…]
Percepisco delusione da parte di alcuni, magari si aspettavano un allenatore che aveva vinto campionati, ma qualunque fosse il tecnico che veniva qui, deve volere il bene del Bari.”
Marino manifesta nelle sue risposte la presenza di una squadra vasta con giocatori idonei al suo modus operandi e soprattutto dotati di caratteristiche tecnico-tattiche importanti.
Occorre far riprendere fiducia alla squadra, secondo il tecnico, che sente il peso oltre che della maglia anche della tifoseria.
Testa al campionato e mente a periodo di stop del campionato.
Quello che dovremmo vedere nelle prossime partite sarà un Bari “sbarazzino” che deve giocare con “mente libera”.
Si potrebbe dire tanto altro, ma è il momento dell’attesa e della visione dei fatti.
Benvenuto in squadra mister Marino!
Claudia Santoro
Foto: SSC Bari