Di Francesco Anelli
Anche quest’anno, tra delusioni e certezze, si è giunti alla conclusione della 75° kermesse del Festival di Sanremo. I co-conduttori della finale sono stati Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan, che sono riusciti ad affiancare Carlo Conti dignitosamente, senza però eccellere. Desidero ribadire che la rassegna musicale di quest’anno ha riscoperto, più degli anni precedenti, una maggior attenzione su i testi e sui messaggi, ho notato inoltre che gli arrangiamenti con l’orchestra sono di un livello superiore. Non mi dilungherò sulla classifica, anche perché in questi giorni si sono scritti quintali di carta, pertanto mi soffermerò sugli ospiti che hanno impreziosito lo spettacolo. Antonello Venditti, che non ha mai partecipato al festival, ha animato l’Ariston facendo cantare l’intera platea. Ha ricevuto il premio alla carriera. Lo stesso cantautore romano racconta che il miracolo l’ha fatto Conti, che a Natale, andando in una chiesa, ha trovato dei ragazzi che cantavano “Stella”. Carlo ha fatto un video e l’ha inviato a Venditti, che si è convinto a partecipare. Edoardo Bove, calciatore della Fiorentina, ha portato la sua drammatica storia ai più, dimostrando coraggio e dando una speranza. Alberto Angela, abile divulgatore culturale, ha dato un segno della propria umanità raccontando le sue canzoni preferite di gioventù. Ha ribadito ai giovani che sono sfiduciati di essere positivi nei confronti del futuro. Brenda Lodigiani, comica, con un’uscita improvvisa ha proposto il suo celebre meme di Angela dei Ricchi e Poveri riscuotendo risate e divertimento. Mahmood è tornato sul palco proponendo in anteprima il suo nuovo singolo. In conclusione, si può riconoscere che, per quanto il festival susciti critiche, rimane la manifestazione più importante italiana. Ci ritroveremo tutti l’anno prossimo.