.
di Maria Caravella
Per la stagione teatrale “Altri Mondi” del Comune di Bari in collaborazione con Puglia Culture è arrivato a Bari al Teatro Piccinni in esclusiva regionale lo spettacolo “Edipo Re” di Sofocle.
Adattamento e regia di Andrea De Rosa, nella traduzione di Fabrizio Sinisi, con Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini.
“Edipo Re”, è uno tra i testi teatrali più belli e conosciuti di tutti i tempi, che rappresenta l’eterno dissidio tra libertà e necessità, tra colpa e fato.
Tutti sappiamo l’influenza che ebbe, nei primi decenni del Novecento, con il dilagare della psicanalisi la reinterpretazione dei classici del Quinto secolo ateniese in chiave psicoanalitica.
Si ricorda ancora l’ardire nel fare di ogni personaggio o carattere, un modello per interpretazioni utili a formulare rapide e semplicistiche diagnosi, dalla Medea consacrata a simulacro della vendetta femminile sul maschio alla riduzione di complesse eredità culturali in schemi semplicisti.
Pertanto quando ci si trova davanti a una trattazione diretta dei tipi umani simulacri del mondo classico priva di pregiudizi ci si riscopre stupiti della potenza e profondità che, da sé, possono rivendicare i testi senza tempo.
È esattamente ciò che avviene di fronte all’Edipo Re diretto da Andrea De Rosa sul palcoscenico del Teatro Piccinni di Bari.
Questo allestimento, si fa forte del riadattamento di un drammaturgo di valore quale Fabrizio Sinisi, che ha avuto il coraggio di trattare la materia mitica e tragica con il rispetto e l’intelligenza che meritano. La riscrittura portata sul palco dal regista partenopeo ha il pregio di ridurre la complessa trama nel viaggio antieroico di Edipo dentro le proprie inconsapevoli colpe, dal parricidio all’incesto e il suo confronto solo narrato con la temibile Sfinge e il corpo-a-corpo con il proprio limite umano e la sua tenera fragilità.
La prima replica è stata dedicata ad un pubblico di persone con disabilità visiva, che hanno potuto godere dello spettacolo grazie ad un accurato sistema di audiodescrizione che ha reso comprensibile tutto ciò che accade in scena anche nei momenti di silenzio.
Lo spettacolo rientra nel progetto “Teatro No Limits”, iniziativa nata per accrescere la fruizione del patrimonio culturale da parte degli spettatori con disabilità sensoriali, e realizzato dal Centro Diego Fabbri di Forlì in collaborazione con l’Associazione Incontri Internazionali Diego Fabbri APS e con il Dipartimento Interpretazione e Traduzione – DIT – Università di Bologna Campus di Forlì, con un cartellone trasversale di spettacoli teatrali audiodescritti che vede coinvolti più di 50 teatri in Italia, tra cui quello di Bari.
Iniziativa dalla grande sensibilità che andrebbe ampliata e condivisa anche in altri circuiti. Numerosi infatti sono stati gli spettatori non vedenti che al Teatro Piccinni hanno usufruito dell’utilissima audioguida.
Di grande interesse anche gli incontri mattutini con gli studenti, che hanno avvicinato molte scolaresche accompagnati dai loro docenti a partecipare allo spettacolo.
Iniziative lodevoli, che hanno dato a questa messinscena un carattere inclusivo.