Reti bianche al San Nicola in una serata in cui lo show si è visto solo sugli spalti, a causa del gemellaggio tra le due tifoserie, e mai in campo.
Due facce di una stessa medaglia, due prestazioni opposte e contrastanti che evidenziano un Bari altalenante, discontinuo e sofferente ad inizio di entrambi i tempi; nettamente propositivo nello sviluppo della prima parte della partita.
Da abolire, come da statistiche, la ripresa dove la squadra di Longo si è rifugiata nel proprio guscio, abbassando di gran lunga il baricentro ed incassando i colpi dei granata.
Il pareggio rimediato dai biancorossi verrà interpetato come oro viste le dichiarazioni del pre-gara di Moreno Longo, secondo cui questa partita si sarebbe presentata come un incontro più ostile di quello contro il Sassuolo, vista la necessità di far punti della squadra di Roberto Breda.
Per la 30^giornata di campionato Moreno Longo schiera un attacco a due punte con il classico 3-5-2; stesso modulo per Breda.
Le formazioni:
Bari: Radunovic, Mantovani, Simic, Obaretin, Favasuli, Maita (c), Benali, Maggiore, Dorval, Lasagna, Bonfanti
Salernitana: Christensen, Ruggeri, Ferrari (c), Lochoshvili, Ghiglione, Zuccon, Amatucci, Soriano, Corazza, Verde, Cerri
Poca convinzione – Il Bari dei primi dieci minuti di gioco lascia un po’ sbigottiti i più al San Nicola; i biancorossi rispondono all’iniziale pressione alta della Salernitana con un pasticcio difensivo di Dorval che rischia tanto su Zuccon e concede un tiro pericoloso a Soriano.
Le fasce fanno inizialmente fatica a rodare e la squadra di Breda ne approfitta senza troppo indugio.
Nello sviluppo del primo tempo, le occasioni per i padroni di casa si presentano ma ciò che sembra mancare è il cinismo conclusivo nell’area di rigore avversaria.
Lasagna, protagonista di tre ripartenze pericolose, non ne porta a casa nemmeno una: tentenna, mal s’intende con il compagno Bonfanti e sbaglia lo specchio della porta dove destinare il tiro.
Dinanzi a degli evidenti errori di postazioni e piazzamenti dei granata, il Bari non affonda mai il colpo nonostante abbia tutte le carte in regola per fronteggiare Verde e compagnia.
Proprio il numero trentuno della Salernitana batte un ostile calcio di punizione dal lato del primo palo, di cui ben ne approfittano i compagni che trovano però la pronta parata di Boris Radunovic.
Se su ripartenza i biancorossi non riescono a svoltare il match, sembra che la fortuna non sia dalla loro nemmeno con degli assist morbidi piazzati su un evidente scoperto secondo palo di Christensen ove Bonfanti ci prova, invano.
Le reti bianche del primo tempo, rispecchiano fedelmente una prima parte di partita che punti di svolta non ne ha mostrati.
Da segnalare complessivamente un numero elevato di spunti ed occasioni per il Bari, a confronto di una Salernitana maggiormente circoscritta dai biancorossi ma che si differenzia per un maggiore cinismo nei momenti in cui i padroni di casa forniscono uno spiraglio di luce per ripartire.
Ambivalenze da Bari – Meno occasioni e meno ritmo della prima parte di partita.
La ripresa evidenzia il perchè la squadra di Moreno Longo sia nelle posizioni di retrovia nelle statistiche dei rendimenti del secondo tempo.
I padroni di casa rientrano in campo soffocati dall’offensività della Salernitana che ne determina un evidentemente abbassamento del baricentro.
La squadra di Breda prende campo e crea occasioni, chiudendo i biancorossi nella propria metà campo ed obbligandoli a chiusure forzate o lanci lunghi.
Il Bari non costruisce, ma subisce e le sporadiche occasioni che crea le spreca per proprio merito.
La combo Lasagna-Bonfanti non sembra aver trovato ancora il giusto affiatamento; lo Squalo, tanto declamato e decantato, non legge o mal interpreta le intenzioni del compagno d’attacco.
A metà tempo Longo prova con una serie di cambi che spera possano rianimare il campo, mah!
Al 61′ Maita e Bonfanti cedono il posto a Maiello e Novakovich; cinque minuti dopo un cambio forzato su Benali, il quale ha accusato problemi muscolari, con l’ingresso in campo di Oliveri.
Si modifica così l’assetto: Oliveri a tutta fascia e Favasuli sulla trequarti.
Il ritmo di gioco, allo scorrere del minutaggio, appare sempre più frammentato.
Per lo sprint finale subentrano anche altri due ex di Breda: Pereiro e Favilli.
Il Bari si prepara ad entrare nel periodo di sosta con un solo punto rimediato al San Nicola, salutato dalla propria gente a suon di fischi vista la prestazione estremamente discutibile.
Ottavo posto a quota quaranta punti, due in meno del Cesena di Mignani ed uno in più rispetto al Palermo che, contro la Cremonese, in vantaggio di due reti, ha subito la rimonta ed il sorpasso.
Ognuno però si pianga i propri mali e questo Bari ancora troppo altalenante alla 30esima di campionato, ne ha tanti su cui riflettere e da analizzare.
Foto: SSC Bari