Il panorama rugbistico femminile è pronto a spalancare le porte ad una nuova realtà sportiva con le Tigri Rugby Bari, squadra sorta con il preciso intento di diventare un punto di riferimento nel barese per tutte quelle atlete spinte ad emigrare in altre zone della provincia pur di praticare la disciplina.
Numerose le sportive che hanno deciso di abbracciare il progetto spinte sia dalla passione che dalla curiosità di approcciarsi ad una sfida anticonvenzionale rispetto agli standard.
Dev’essere fonte di riflessione il notare come l’adesione a questa disciplina nasce, spesso, come urlo silente di tutte quelle giovani atlete che non riescono a trovare il loro posto nel mondo a causa di problemi con la propria fisicità, con il modo veemente di intendere lo sport: si, perché nella nuova era si fa ancora fatica ad associare concetti come forza e prestanza all’immagine di una donna.
Il rugby rappresenta per le Tigri libertà, un luogo caratterizzato da zolle di manto erboso e terreno in cui poter manifestare il proprio essere senza tener conto dei vincoli che la società contemporanea impone.
La squadra è composta da atlete caparbie, determinante e volenterose; Tigri di nome e di fatto, alcune delle quali con un’ampia esperienza nel settore e che non hanno esitato a rispondere “Presente!” alla chiamata da parte della società ripartendo dalla formazione di una nuova realtà e da nuove esperienze tutte ancora da vivere e scrivere.
Il “Della Vittoria”, il loro palcoscenico; il luogo, storicamente più suggestivo del panorama locale, dove prenderanno vita d’ora in poi anche le partite del rugby femminile, oltre agli altri sport che lo vivono attivamente.
Il primo campionato nella storia delle Tigri è la Coppa Italia Seven, ove tappa su tappa, le rugbiste mirano a consolidare un gruppo, ancora in fase di sviluppo.
Al timone del progetto femminile i coach Luca Longo ed Annalisa Marrone, entrambi atleti con una passione viscerale verso il pallone ovale.
L’obiettivo di quest’annata sportiva non è la vittoria di un trofeo o una medaglia, bensì la volontà di imprimersi il più possibile sul territorio barese con il suono deciso del ruggito di una tigre.
Il progetto mira anche a trasmettere messaggi socialmente importanti come: abbattimento delle discriminazioni di genere, aumento della consapevolezza e del rispetto verso sé e gli altri, inclusività e solidarietà.
A dispetto di chi la definisce una disciplina violenta, la realtà delle Tigri si appresta a diventare un modo per tendere la mano a chi ricerca un’opportunità di riscatto sociale e sportivo tra una meta, un drop ed un breakdown.
Claudia Santoro