A due giorni di distanza dalla conferenza stampa del presidente Luigi De Laurentiis, si ritorna al San Nicola per la presentazione di mister Fabio Caserta nella sala intitolata a Gianluca Guido.
Due situazioni distinte, volutamente, per poter dare la giusta attenzione sia al tecnico calabrese che ai DS Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare, i quali delineato la nuova strada che porterà a tessere le fila della nuova stagione agonistica in partenza con il ritiro di metà luglio.
Per il nuovo allenatore tanta la riconoscenza verso l’assetto dirigenziale che gli ha concesso l’opportunità di potersi approcciare ad una piazza competitiva come quella di Bari.
L’addio con il Catanzaro parrebbe essere avvenuto in maniera consapevole e consensuale, complice anche l’eliminazione durante i playoff rimediata contro un agguerritissimo Spezia.
«Quando i direttori mi hanno chiamato e proposto una piazza storica come Bari, non potevo non accettare con entusiasmo. Il passato oramai è alle spalle, conta il presente e la volontà di creare qualcosa insieme. » ha dichiarato mister Caserta.
Un’ampia premessa sull’aspetto comunicativo, componente decisiva in una città come Bari considerando i problemi passati delle dichiarazioni sia dell’ex tecnico Longo che del DS Magalini.
«Io vorrei essere valutato per ciò che farò in campo, non per ciò che dirò fuori, in positivo e negativo. Ciò che mi preme fare è lavorare tanto e parlare poco. E’ fondamentale per me che si torni a riempire lo stadio».
Idee chiare sulla tipologia di uomini e successivamente calciatori che il tecnico vorrebbe a disposizione.
«Vogliamo calciatori che abbiano voglia di venire a Bari così come è stato per me. Non nego che ci saranno cambiamenti a livello tattico cercando di creare una squadra che riesca ad esprimermi con più moduli. Dobbiamo però fare calcio sempre propositivo. »
Una squadra fondata sia sulla vecchia guardia che su nuovi innesti per poter cercare un equilibrio tra esperti della categoria e guizzi adrenalinici di chi invece presenta fame di vittoria.
I moduli su cui Caserta vorrebbe esprimersi rimangono il 4-3-3 ed il 4-3-2-1 mantenendo viva la funzionalità di un gioco propositivo.
Circa la questione budget, secondo Caserta, sono troppe le polemiche nell’era contemporanea del calcio.
I risultati parrebbero essere più importanti del valore dei cartellini dei calciatori, nonostante sia risaputo che quest’ultimi dipendano dal rendimento delle risorse nel campionato.
Un altro rebus riguarda il rientro di Peppe Sibilli in biancorosso.
«Sibilli è un calciatore molto duttile che ha saputo fornire un grande apporto due anni fa. Inoltre ha delle caratteristiche tecniche da me molto apprezzate. Indubbiamente sarà valutato così come faremo con altri giocatori».
Si ripete l’obiettivo: i playoff.
Anche quest’anno l’ambizione massima è quella di approdare alla seconda fase del campionato per provare a giocarsi una promozione senza rischi d’impresa.
E’ il turno di Giuseppe Magalini ai microfoni della sala stampa il quale coglie sin dal principio l’occasione per ringraziare l’ex tecnico biancorosso, Moreno Longo, per l’operato svolto in una stagione positiva dal punto di vista della collaborazione.
«Siamo molto contenti di aver scelto Fabio Caserta perchè c’è sempre stata tanta stima nei suoi riguardo anche quando siamo stati avversari. Caserta si è liberato da Catanzaro proprio nel momento in cui noi ci stavamo interfacciando con altre figure. Appena saputa la notizia è diventato un obiettivo primario».
Il ritorno al passato è doveroso, quando le dichiarazioni rilasciate non hanno lasciato l’amaro in bocca ma qualcosa in più.
Nello specifico il riferimento è alla frase “mancati playoff non è fine del mondo” enunciata dal DS Magalini nel post partita di Sudtirol-Bari come commento del mancato approdo ai playoff.
«Sono incazzato per com’è andata ma in quel momento, dopo l’ultima partita, dovevo spingere per ripartire. E’ scontato che abbiamo tutti responsabilità per il mancato accesso. Circa le mie dimissioni? Ad onor del vero non ho mai pensato di rimettere il mandato. Chiedo scusa a chi si è sentito offeso da quella frase, ma ripeto eravamo davvero tutti arrabbiati».
La volontà parrebbe quella di prendere calciatori di valore concordati con mister Caserta, tenendo un occhio vigile sempre a quanto il Bari attualmente ha a disposizione.
Circa la questione del rinnovo di Bellomo Magalini è stato alquanto chiaro:
«Bellomo ha offerte ma noi le dovremo valutare con accuratezza. Lui rappresenta un giocatore bandiera».
Un discorso differente quello del vice direttore Valerio Di Cesare.
«Il calcio sta cambiando e trovare leader diventerà sempre più difficile. Ciò che noi vorremmo è ricreare quell’ossatura che consenta di disputare un gran campionato. La differenza la fa chi ha fame di vittorie e rispetto per la maglia che indossa».
Fondamentale anche la tematica del rapporto con la stampa barese, che spesso ha storto il naso per qualche commentino di troppo da parte di VDC.
«La critica sana fa crescere. Ma se mi chiami solo per avere notizie di mercato, non va bene. Il rapporto con la stampa ci deve essere sempre».
L’obiettivo rimane la ricostruzione della squadra alla volta di un campionato degno di essere chiamato tale.
Circa «quelli in rosa, dopo due anni di mancati risultati mi sentirei giustamente in discussione».
Claudia Santoro
