di Maria Caravella
Sessant’anni di strade, di piazze piene e di musica che parla alla gente: questo sono i Nomadi.
Nati nel 1963 a Novellara, guidati da sempre da Beppe Carletti e dalla voce indimenticabile di Augusto Daolio, hanno scritto pagine indimenticabili della musica italiana con brani diventati memoria collettiva: “Come potete giudicar”, “Dio è morto”, “Un pugno di sabbia”, “Io vagabondo”.
Dopo la scomparsa di Daolio, la band ha saputo rinnovarsi senza perdere la propria identità, passando il testimone vocale fino all’attuale frontman Yuri Cilloni, continuando a portare avanti lo stesso spirito: sincerità, impegno, vicinanza al pubblico.

Oggi i Nomadi non sono solo un gruppo: sono una comunità che attraversa generazioni.
Ieri sera, quando al Teatro Petruzzelli le luci si sono abbassate, non è cominciato soltanto un concerto, è proseguito un viaggio lungo sessant’anni, fatto di canzoni che appartengono a tutti noi.

Il Petruzzelli, imponente e storico teatro barese, ha fatto da cornice ideale ad una serata che ha unito memoria, tradizione e partecipazione collettiva.
Un luogo affollato da un pubblico numeroso e composto, formato da generazioni stratificate.
Quando la band è apparsa sul palco, si è fatto silenzio. Un silenzio pieno, attento. Poi, il primo accordo: secco, pulito, riconoscibile. Gli artisti sono entrati in scena con passo deciso e la platea, quasi all’unisono, ha risposto con un applauso lungo e affettuoso, quasi un abbraccio.
La voce del solista è arrivata calda e centrata, capace di muoversi tra toni narrativi e aperture più energiche. Il suono delle chitarre nitido, ma mai aggressivo; la batteria precisa e pulsante, con un ritmo che sostiene senza sovrastare e la magia del violino hanno saputo porre le basi per un concerto indimenticabile. Nel Politeama ogni nota rimbalzava dolce o incisiva, senza creare eco o fastidio, come se il Teatro fosse anche lui un grande strumento accordato alla perfezione.

Nei brani storici – Io vagabondo, Un pugno di sabbia, Noi non ci saremo – il pubblico si è trasformato in un unico coro. Le voci arrivavano dalla platea e da ogni ordine, alcune più forti, altre emozionate, ma tutte riconoscibili nel calore di chi quei testi li porta dentro da una vita.
Si sentiva l’orgoglio di essere lì, dove il gruppo per la prima volta in tour si esibiva, proprio all’interno di quel Teatro simbolo della città di Bari.
I momenti più intimi del concerto sono stati quelli che hanno creato la magia. Durante l’esecuzione dei brani lenti la platea sembrava immobilizzata: nessun rumore, nessun movimento, solo la voce e il suono degli strumenti galleggiavano nell’aria. Era come entrare in uno spazio sospeso, dove la musica non descrive ma accarezza.
Nelle parti più energiche, invece, il ritmo saliva, con la batteria sempre più presente, le chitarre sembravano aprirsi e il pubblico reagiva con battiti di mani cadenzati, quasi a voler entrare dentro la canzone.
L’emozione più intensa è arrivata quando il gruppo ha dedicato un passaggio ai tanti anni di strada, ai ricordi condivisi con generazioni diverse, mostrando anche al pubblico, alcuni striscioni realizzati con affetto dai propri fans. Una frase, pronunciata con voce ferma, ha colpito il pubblico: «La musica esiste solo se qualcuno la ascolta». È partito un applauso lunghissimo, caldo, quasi riconoscente. Non è potuto mancare Un inno alla pace e un monito alle guerre che in questo periodo stanno attanagliando il mondo.
Il finale è stato una festa. Le ultime canzoni hanno rimesso tutti in piedi — chi muoveva i passi seguendo il ritmo, chi applaudiva, chi cantava a squarciagola. Si percepiva la gratitudine reciproca: la band verso il pubblico, il pubblico verso un gruppo che da decenni non tradisce mai il proprio spirito ma soprattutto il proprio pubblico.
Gli spettatori baresi non si sono smentiti, hanno regalato tutto il loro calore e il loro affetto ai Nomadi, grande tassello della storia della musica leggera italiana.
Uscendo, si avvertiva chiaramente la soddisfazione del pubblico per aver fatto parte di un evento unico, Una serata non solo riuscita: una serata sentita e vera.
Il tour proseguirà nelle prossime settimane in altre città italiane, portando con sé l’energia e il successo raccolti a Bari.
Il concerto organizzato da Aurora Eventi
