Il cortisolo, spesso chiamato “l’ormone dello stress”, è una sostanza fondamentale prodotta dalle ghiandole surrenali. Questo ormone è cruciale per il metabolismo di carboidrati, lipidi e proteine. Tuttavia, la sua produzione aumenta drasticamente quando il nostro corpo si trova in uno stato di maggiore tensione, necessitando di un’energia extra.
In situazioni di stress, il cortisolo lavora in sinergia con l’adrenalina e la noradrenalina. Insieme, questi tre ormoni innescano la risposta di “lotta o fuga”, preparando il corpo a reagire rapidamente. Questo si manifesta con un aumento della pressione arteriosa, una maggiore prontezza mentale e un miglioramento delle prestazioni fisiche. Sebbene utile in situazioni di pericolo, l’attivazione costante di questo meccanismo può diventare dannosa.
Il cortisolo non è solo legato allo stress, ma ha anche un forte impatto sull’ansia. Lo stress e l’ansia attivano risposte fisiologiche molto simili, influenzando profondamente le nostre emozioni e il tono dell’umore. Mantenere alti livelli di cortisolo per periodi prolungati può aumentare la probabilità di soffrire di depressione.
Gli effetti di un eccesso di cortisolo possono manifestarsi anche fisicamente con:
Problemi del sonno, tra cui insonnia o ipersonnia, dovuti al costante stato di allerta.
Livelli elevati e cronici di cortisolo rendono le persone più vulnerabili a malattie fisiche e disturbi mentali. Per questo motivo, imparare a gestire lo stress e a ridurre i livelli di cortisolo è essenziale per migliorare la qualità della nostra vita e il benessere generale.
Nel panorama della ricerca scientifica italiana, il Dottor Paolo Flace si distingue come una delle voci più autorevoli nello studio del cervelletto, una regione del cervello a lungo sottovalutata ma di fondamentale importanza. Medico, ricercatore e docente presso l’Università di Bari “Aldo Moro”, Flace ha dedicato la sua carriera alle neuroscienze.
La carriera accademica e scientifica di Paolo Flace è profondamente radicata nell’ambiente universitario barese. È Professore a Contratto di Anatomia Umana e Neuroanatomia, Fisiologia, Neurofisiologia e Neuroscienze, condividendo la sua vasta conoscenza con futuri medici e specialisti. La sua attività didattica si estende anche alle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Psicosomatica e ai Master in Neuroscienze.
Il Dottor Flace ha militato a lungo nel Laboratorio di Neurobiologia dello Sviluppo presso la Sezione di Fisiologia del Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi Sensoriali. Questa esperienza gli ha permesso di condurre studi approfonditi, pubblicati su prestigiose riviste scientifiche internazionali. La sua autorevolezza è riconosciuta anche dal suo ruolo di Associate Editor per la sezione “Methods and Model Organisms” della rivista Frontiers in Molecular Neuroscience.
Il cuore della ricerca di Paolo Flace batte per il cervelletto. Tradizionalmente associato al controllo motorio e all’equilibrio, grazie al suo lavoro e a quello di altri ricercatori, oggi sappiamo che questa struttura svolge un ruolo cruciale in una vasta gamma di funzioni che vanno ben oltre il semplice movimento.
Le sue ricerche si sono concentrate su diversi aspetti di questa complessa struttura:
Anatomia e Neurochimica: Ha esplorato la microanatomia del cervelletto umano, identificando tipi cellulari specifici e studiando la distribuzione di neurotrasmettitori e proteine chiave.
Circuiti Cerebellari: ha analizzato in profondità le intricate connessioni che legano il cervelletto alla corteccia cerebrale e ai gangli della base, svelando i circuiti cerebro-cerebellari e le loro implicazioni funzionali.
Il Sistema Dopaminergico Cerebellare: un filone di ricerca particolarmente innovativo ha riguardato lo studio del sistema dopaminergico intrinseco nel cervelletto, fondamentale per comprendere il ruolo del cervelletto in patologie neurologiche e psichiatriche che coinvolgono la dopamina, come il Parkinson o la schizofrenia.
Funzioni Non-Motorie: ha contribuito a delineare il coinvolgimento del cervelletto in funzioni cognitive ed emotive, evidenziando come disfunzioni cerebellari possano manifestarsi con problemi di linguaggio, apprendimento, memoria e regolazione delle emozioni.
Tra le sue scoperte più recenti e interessanti spicca l’identificazione di un nuovo tipo di neurone proiettivo nella corteccia cerebellare, il neurone sinarmotico, la cui scoperta è stata pubblicata su European Journal of Histochemistry nel 2024. Questo apre nuove prospettive sulla comprensione dei circuiti nervosi.
Le pubblicazioni del Dottor Paolo Flace su riviste di alto profilo come Journal of Comparative Neurology, Cerebellum e Frontiers in Systems Neuroscience testimoniano il suo impatto significativo sulla comunità scientifica. I suoi articoli, tra cui “The functional anatomy of the cerebrocerebellar circuit” o “The cerebellar dopaminergic system”, sono punti di riferimento per chiunque voglia approfondire la conoscenza di questa affascinante area del cervello.
Attraverso la sua dedizione alla ricerca e all’insegnamento, Paolo Flace non solo sta contribuendo a svelare i segreti del cervelletto, ma sta anche ispirando e formando una nuova generazione di neuroscienziati, consolidando il ruolo dell’Università di Bari come centro di eccellenza nella ricerca neurologica.
Viviana Miccolis
Cefalee di vario tipo.
Disfunzioni cognitive, come alterazioni della memoria e della concentrazione.