Mentre la Global Sumud Flotilla solca il Mediterraneo portando un messaggio di resistenza pacifica e di vicinanza al popolo palestinese, la Puglia risponde con un’azione di solidarietà concreta: aprire le porte delle proprie università ai giovani che stanno vivendo sotto assedio nella Striscia di Gaza.
La regione ha scelto di trasformare le parole in fatti. Nel giorno dello sciopero generale per Gaza, la Giunta regionale ha approvato lo stanziamento di importanti borse di studio destinate a studenti e studentesse palestinesi residenti nella Striscia. Un gesto che, mentre le bandiere della Palestina sventolavano in tutta Italia e nella regione, ha voluto sottolineare una scelta precisa: stare dalla parte della pace e dei diritti.
Le borse di studio, che saranno gestite tramite l’Università degli Studi di Bari, copriranno integralmente le spese di iscrizione, vitto, alloggio e tutte le necessità legate alla permanenza in Puglia.
Un supporto che va oltre il semplice aiuto economico: offrire a questi giovani un percorso accademico significa dar loro la possibilità di coltivare competenze, speranze e costruire un futuro.
Per molti di loro, l’accesso all’istruzione in questo momento non è solo un’opportunità, ma una vera e propria via d’uscita, un segno di vita in un contesto di conflitto. Come sottolinea l’iniziativa, sebbene non si possa fermare il conflitto, si può scegliere da che parte stare. E la Puglia ha scelto di farlo offrendo un futuro di pace e istruzione a chi ne è stato privato.
VIVIANA MICCOLIS
