Si è concluso da poche ore il corteo organizzato dal tifo barese contro la multiproprietà dei De Laurentiis, attualmente interessati sia sul fronte napoletano sia su quello barese.

A consentire ciò, la norma del Consiglio Federale della Figc circa la multiproprietà.

“Non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto, del suo coniuge o del suo parente ed affine entro il quarto grado.”

Nello specifico c’è stata la modifica alla norma transitoria dell’articolo 16-bis delle NOIF che ha visto prorogare la scadenza del divieto di proprietà di due club anche nella stessa serie fino al 2028-29.

Questo pomeriggio, sotto la lente d’ingrandimento a Bari si è parlato della storia della piazza, del coinvolgimento del tifo negli scontri casalinghi ed in trasferta, ddel rispetto verso l’ideologia ultras e non ultimo, ma nodo principale, del rapporto arrivato alla deriva tra la Filmauro e la piazza in seguito alle dubbie, e frequenti, dichiarazioni rilasciate nel corso dell’intera stagione dal patron Aurelio De Laurentis, protagonista sempre di affermazioni discutibili.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, già lesionato, risale allo scorso 22 maggio ove ADL dichiara:

“Cosa farà quella società (il Bari) una volta che la famiglia De Laurentiis si sarà stancata e se ne sarà probabilmente uscita di scena nel 2028, perché prima non se ne parla? Se non viene modificata la legge sarà destinata a rimanere dov’è o a fallire, a meno che ci siano gruppi stranieri o italiani che possano intervenire poderosamente.”

Una risposta che ha totalmente rotto gli equilibri, già labili, tra la piazza e la società in una stagione tutto fuorché facile.

Alla fine del campionato di Serie B, ottenuta la salvezza nella partita di playout disputatasi allo stadio “Libero Liberati” contro la Ternana sconfitta per 0-3, i gruppi organizzati sono scesi in una marcia a favore della loro libertà di pensiero ed espressione.

Il corteo ha avuto inizio dal molo San Nicola, o anche conosciuto come “n’dèrr a la lanze”, alle ore 17:30 e si è mosso alla volta del Palazzo di Giustizia ove il rappresentante dei gruppi della curva Nord, Mimmo Tarulli in arte “Mimmo poeta”, ha espresso il punto di vista del tifo organizzato.

“Ci devono essere due cose distinte e non due realtà uguali con la stessa proprietà.

Siamo scesi in piazza per cercare di sensibilizzare le istituzioni e per far capire che Bari è viva e forte e può dar vita ad un nuovo progetto.”

Parole chiare che hanno alla base un messaggio inequivocabile: la piazza barese non vedrebbe di buon occhio la permanenza della famiglia De Laurentiis nel capoluogo pugliese.

Proprio ad avallare ciò, la volontà di sensibilizzare gli imprenditori baresi per ambire ad un futuro differente dal presente senza la multiproprietà.

Questo corteo avrà gli effetti desiderati?

Claudia Santoro

 

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