“Sapore di mare, un gusto un po’ amaro di cose perdute,
di cose lasciate lontano da noi..”

Con queste parole Gino Paoli nell’estate del 1963 intonava le note di “Sapore di sale”.
Parole mai più veritiere se si pensa alla disfatta azzurra a nemmeno 24h dalla fine del match europeo tra Svizzera ed Italia terminato con un amaro e deludente 2-0 che ha decretato l’eliminazione degli azzurri dagli ottavi di finale degli Europei 2024.
Le nuove generazioni di calciatori che indossano i colori azzurri hanno allontanato e perduto totalmente la via delle conquiste, delle vittorie e dei riconoscimenti.
Per il ct Luciano Spalletti tutto è da ricondurre a due concetti che son mancati: ritmo e freschezza.
“Sono elementi che fanno sempre la differenza. In questo momento non siamo in grado di fare più di questo.”
Nel post partita, un velato mea culpa è stato totalmente prevaricato da un approccio alla sala stampa inquisitorio, difensivo ed a tratti fin troppo arrogante.
Il tecnico azzurro, pur ammettendo parzialmente le proprie responsabilità, si è posto nei confronti dei giornalisti in maniera sfacciata diventando protagonista di un curioso siparietto con un cronista svizzero che ha provocato il ct con una metafora singolare: “Noi siamo stati una Ferrari, voi una Fiat Panda.”
La risposta di Spalletti non ha deluso le aspettative gelando il giornalista con un: “Si capisce che lei è una persona di grandissima ironia e spessore, le diciamo che ha ragione. Siete stati più bravi di noi, cercheremo di fare meglio la prossima volta”.
Tante chiacchiere e poca sostanza per una Nazionale che all’indomani del match viene accusata dalle principali testate giornalistiche di poca identità, determinazione e soprattutto qualità.
I tempi d’oro della Nazionale dei campioni sembrano un lontano ricordo che ha lasciato il passo ad una generazione di calciatori più impegnati ad apparire che ad essere, a mostrare ed ostentare piuttosto che a sacrificare il proprio tempo in nome della patria.
“Ibiza, Formentera e Mykonos li attendono”: questi i commenti che spopolano sul web.
Testa al Mondiale 2026 in Canada, Stati Uniti e Messico, palcoscenico su cui l’Italia manca dal lontano 2014.
Ci saranno speranze almeno li?!
Claudia Santoro

Foto: Azzurri

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