Il decisionismo draghiano è un po’ come il vaccino, col tempo perde efficacia.
Partiamo dalla manovra appena approvata. 30 miliardi di cui 10 per il reddito di cittadinanza. Per le provvidenze, il taglio alle tasse e la riduzione del cuneo fiscale solo 8 miliardi, di cui due ereditati dalla gestione Conte. Pensate che i mitici 80 euro del mai compianto Matteo Renzi, costarono 10 miliardi; tuttavia non servirono ad incrementare i consumi degli italiani neppure di un decimale.
Veniamo alle recenti decisioni sulla cosiddetta concorrenza. Dall’Europa arrivano bacchettate, infrazione e minacce al peperoncino. Nel decidere di non decidere Draghi è stato più bravo del suo predecessore: è riuscito a mettere in un boccaccio sott’olio bagnini ed ambulanti.
Purtroppo però all’orizzonte nuvoloni ben più minacciosi. La quarta ondata, sindacati e tassisti sul piede di guerra, le piazze agitate, una confusa corsa al Colle: che autunno sarà?
L’opus Pro Vax No Pass