Paolo e Francesca per chi votavano?
È un periodo in cui i dubbi ci tolgono il sonno.
In Germania Greta finalmente è riuscita a farsi arrestare davanti alle telecamere: poveretta ci aveva provato tante volte…
Qualche perplessità sulla sua protesta contro le miniere di lignite. Pensare all’uso del gas è come parlare di corda in casa degli impiccati. Molti paesi, dopo il disastro di Fukushima, decisero di chiudere le centrali nucleari. Senza carbone, come potrebbe continuare a fare ciuff ciuff la locomotiva dell’economia europea?
A Milano, ultima generazione ha imbrattato il dito medio più dissacrante della nostra arte contemporanea. L’opera di Maurizio Cattelan, in modo assolutamente provocatorio, fu posta al centro di Piazza Affari; immagine chiaramente emblematica: fu partorita ben 12 anni prima di quella dell’isola dei serpenti in Ucraina. C’è chi propone la galera per gli imbrattatori seriali: forse è un po’ troppo. In fondo la vernice colorata è lavabile e lo stesso scultore padovano la presa con filosofia: “a me il giallo è sempre piaciuto“. La legge sul divieto di affissione c’è già da tempo, probabilmente può essere sufficiente adeguare i costi della contravvenzione.
Veniamo al Divin dubbio: Dante Alighieri era di destra o di sinistra? Meglio studiare ancora un po’ prima di dare una risposta certa. Un dato però è scontato: Paolo e Francesca, se fossero stati in vita, non avrebbero votato Amintore fanfani ma gli avrebbero preferito Marco Pannella. Chi più di loro poteva tifare per il divorzio?
L’opus
