Il titolo è una provocazione, ma non sembra fantasioso..
Il Generale è un furbastro di quattro cotte. Le studia tutte per far affiorare polemiche che di riffa o di raffa, servono a far parlare di lui, cioè del candidato. Finora ci sono cascati tutti!
Alcune “boutade“ che hanno fatto “aprire il cielo!”.
Gli italiani prevalentemente hanno la pelle bianca. chi può contestarlo? chi può giurare che dietro questa banale constatazione, non ci sia un messaggio subliminale?
Mussolini è stato uno statista. L’affermazione del generale che ha fatto ribollire l’Italia antifascista. A chi può sfuggire che per oltre vent’anni il Duce si è occupato di vicende riguardanti il Regno d’Italia? Negarlo significherebbe contestare quasi tutte le enciclopedie del mondo, compreso il dizionario Treccani.
Molte nostre scuole sono un “diplomificio”. cosa non farebbero certi capi d’istituto pur di riempire le classi. un pezzo di carta ed una sigaretta non si negano a nessuno.
L’orientamento sessuale è un esercizio di libertà inviolabile: va censurato quando si manifesta in modi pacchiani, eccessivi, disdicevoli. I “gay Pride“ in realtà non valorizzano le diversità, al contrario, contribuiscono ad esprimere perplessità.
L’aborto non è un diritto! un’altra uscita che più divisiva non potrebbe esserci. Se il Generale per questa affermazione va sbertucciato, chi sostiene che è un delitto, andrebbe avviato alla ghigliottina. ma abbiamo una quantità sufficiente di boia e di patiboli?
La proposta delle classi differenziate. e’ una deduzione giornalistica utile per fare un titolo ad effetto e naturalmente, per far parlare di lui. neppure la CEI si è astenuta dai commenti. In realtà non l’ha mai detto in termini tanto espliciti. Dato però che non tutto il male viene per nuocere, ci chiediamo: nei programmi dei partiti in campagna elettorale, stanno emergendo proposte concrete a favore dei meno fortunati? Dando per scontato che sei ore al giorno in classe, tutti insieme, è una conquista inalienabile, dopo l’ultima campanella che succede a chi ha seri problemi?
L’insegnante di sostegno non fa il dopo scuola, e i compiti a casa per le famiglie sono sempre più impegnativi.
Al coro dei detrattori, gli irriducibili fans di Roberto Vannacci, rispondono con impagabile ironia: “a Bruxelles serve più un asino vivo che un dottore morto che si fa eleggere e manco si presenta…“.
L’opus
