Fortunata Evolo, meglio conosciuta come Natuzza, è stata una delle figure mistiche più influenti e controverse del XX secolo in Italia.
Nata il 23 agosto 1924 a Paravati, una frazione di Mileto (Vibo Valentia), ha vissuto una vita segnata da fenomeni paranormali e spirituali che hanno attirato l’attenzione di migliaia di fedeli, scienziati e religiosi. Nonostante le sue straordinarie esperienze, Natuzza è rimasta una donna umile e semplice, legata alle sue origini contadine.
Fin da giovane, Natuzza ha manifestato una serie di doni mistici. Il più noto è la stigmatizzazione, un fenomeno che si manifestava soprattutto durante la Settimana Santa, quando il suo corpo mostrava le piaghe di Gesù crocifisso. Le ferite sanguinavano e spesso emanavano un profumo di rose, ma una volta terminate le manifestazioni, le piaghe si rimarginavano senza lasciare cicatrici.
Natuzza sosteneva di soffrire queste pene per espiare i peccati dell’umanità.
Oltre alle stigmate, Natuzza era nota per il dono della bilocazione, la capacità di trovarsi in due luoghi contemporaneamente. Numerosi testimoni, inclusi sacerdoti e medici, hanno riferito di averla vista in posti lontani dalla sua casa di Paravati mentre lei era fisicamente a letto.
Un altro fenomeno ricorrente erano le sudorazioni di sangue o i “segni” che apparivano su fazzoletti o indumenti. Questi segni, secondo Natuzza, erano un modo per Dio di comunicare o di lasciare un ricordo della sua presenza.
Nonostante la sua umile condizione e la mancanza di istruzione formale, Natuzza ha avuto un’intuizione profonda e un desiderio di aiutare gli altri. Negli anni ’80, ha fondato la Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” con l’obiettivo di costruire una grande chiesa e un centro per la carità e l’assistenza. Questo progetto, che ha richiesto anni di lavoro e contributi da parte di fedeli di tutto il mondo, è il simbolo del suo impegno a tradurre la sua fede in opere concrete.
Natuzza ha sempre vissuto la sua fede in modo molto semplice, lontano dai clamori e dalla ricerca di notorietà. La sua porta era sempre aperta per chiunque volesse chiedere consiglio, preghiere o semplicemente una parola di conforto.
Ha ricevuto persone di ogni ceto sociale, da contadini a politici, offrendo a tutti il suo tempo e la sua profonda umanità. La sua spiritualità era incentrata sul “Cuore Immacolato di Maria” e sulla preghiera del Rosario, che lei definiva come un’arma potente contro il male.
Natuzza è morta il 1° novembre 2009, all’età di 85 anni. I suoi funerali sono stati seguiti da decine di migliaia di persone, a testimonianza dell’amore e della devozione che la circondavano.
Attualmente è in corso il processo di beatificazione, avviato dalla Chiesa cattolica, che sta esaminando la sua vita, le sue virtù e i fenomeni a lei associati. Indipendentemente dal giudizio della Chiesa, per i suoi fedeli, Natuzza rimane “Mamma Natuzza”, un punto di riferimento spirituale e un esempio di fede vissuta con umiltà e amore per il prossimo.
La sua eredità non è solo il grande complesso a Paravati, ma anche la testimonianza di una fede profonda e concreta, capace di superare ogni ostacolo e di portare speranza a chiunque si sia avvicinato a lei.