Ultim’ora dagli USA, Elon Musk incastra i Biden
Oltre alle testimonianze ed alle segnalazioni bancarie ad inguaiare la famiglia del Presidente, come molti sanno, c’e’ un “maledetto“ computer. Fu maldestramente dimenticato, in assistenza, da Hunter, figlio prediletto di big Joe.
Nel suo hard disk, un mare di mail che provano gli interessi economici, di certo non legittimi, della famiglia Biden in molti paesi del mondo: prevalentemente Stati Uniti, Cina, Ucraina e Russia. Il fatto emerse proprio alla vigilia della scorsa campagna presidenziale. Il computer però è rimasto a lungo sottochiave, gelosamente custodito dal Dipartimento della Giustizia e dai servizi. Tutto insabbiato insomma, tant’è che Joe Biden condusse regolarmente la sua campagna elettorale, negando ogni cosa. Nelle interviste il candidato ppresidente, ha sempre ripetuto di non saperne nulla e di essere completamente estraneo ai contenuti di quelle mail: tutte porcherie inventate dal Cremlino. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che, due anni dopo, un tale Elon Musk, miliardario di origine sudafricana, per “ingannare il tempo“ avrebbe comprato Tweet, uno tra i più accorsati social del mondo. Mettendo il naso nei computer dell’azienda appena acquisita, il re delle auto elettriche ha trovato il ben di Dio. Accordi con altre piattaforme, tra cui anche Fb, per non far circolare le notizie su quel maledettissimo pc, cancellare account pericolosi, annullando messaggi, prove, testimonianze, interventi collegati ai contenuti del portatile di Hunter Biden. C’è di più, nei computer usati dagli ex dirigenti di Tweet, sono affiorati compromettenti accordi con lo staff di Biden, i funzionari del partito democratico e probabilmente anche rapporti ben retribuiti con chi sapeva ma non doveva farsi sfuggire una sillaba.
Corruzione allo stato purissimo da questa notte documentata all’opinione pubblica, grazie alla diffusione di materiale incandescente: lettera per lettera, messaggio per messaggio, contratto per contratto. Tutti documenti che provano che in quel computer ci sono verità e non porcherie inventate dal Cremlino.
Per Joe Biden non sarà stato un buon mattino.
L’opus