di Maria Caravella

Far conoscere per educare, questo è lo spirito con cui LA COMPAGNIA STABILE ASSAI porta sul palcoscenico dei Teatri di tutta Italia lo spettacolo ANIME PRIGIONIERE, andato in scena con successo all’ANCHECINEMA di Bari. Protagonisti nelle espressioni più crude sono la violenza domestica, lo stupro, e gli aspetti patologici insiti in tali atti e la difficoltà spesso di concedere il “perdono” da parte delle vittime. I protagonisti sul palcoscenico diventano espressioni di stereotipi, vittime o loro congiunti che testimoniano tutta la violenza subita che ancora si portano addosso, rabbia che esprimono anche attraverso una forma verbale che privilegia spesso parole forti tendenti al turpiloquio, quasi a testimoniare la crudeltà a cui sono stati sottoposti. Questi gli elementi toccanti che si evidenziano nell’adattamento scenico e nella regia di Antonio Turco. Aspetto significativo, nella concezione di questa drammaturgia è l’invito alla riflessione che propongono i detenuti e gli ex detenuti che formano la Compagnia, volto a testimoniare il processo di separazione sociale, che hanno dovuto subire a causa delle proprie condanne, tradotto poi in una presa di coscienza e soprattutto nella volontà di portare la loro solidarietà a quelle categorie che subiscono odio, violenza e discriminazione. Non è un caso che lo spettacolo sia stato proposto nei giorni in cui si commemora e si parla di violenza di genere. Lo piece si propone pertanto di “agire” e far breccia sulla coscienza collettiva. Spesso la violenza di genere viene rimossa da vittime e carnefici che cercano nell’oblio la soluzione ai loro problemi morali ed esistenziali. Pochi hanno il coraggio di denunciare e venirne fuori recuperando la propria dignità e il desiderio di attingere ad una nuova vita. “Alla violenza si risponde con processi culturali che facciano crescere le persone”, questo è il messaggio più importante. Il “rispetto per l’altro” diviene il fondamento dell’accettazione del “diverso” che non può e non deve essere considerato nemico ma bensì individuo che richiede lo stesso diritto alla vita e all’inserimento nella comunità sociale. Questo si propone LA COMPAGNIA STABILE ASSAI, il più antico gruppo di teatro penitenziario italiano. Fondato dall’educatore Antonio Turco nel lontano 1982. Un Gruppo stabile che ormai da anni si esibisce oltre le mura carcerarie portando il proprio messaggio di denuncia e redenzione. Ha ottenuto durante questo percorso numerosi riconoscimenti, tra cui nel 2007 la Palma dell’Eccellenza, il premio Troisi nel 2011 e 2012. Ha ottenuto anche una Medaglia d’oro dal Presidente della repubblica Giorgio Napolitano nel 2014 “per la valenza sociale della sua attività artistica” Si è esibita nel 2012, 2015 e 2018 al Campidoglio. Si è esibita, unica in Italia, nel 2011 e nel 2019 nella Sala della Regina presso la Camera dei Deputati.

Lo spettacolo che si avvale di momenti recitati, prevalentemente sotto forma di monologo, predilige come momento indispensabile alla messa in scena l’accostamento musicale di brani che inneggiano alla spiritualità e alla ricerca di libertà e l’utilizzo di tecniche altre per la proiezione sullo sfondo di immagini rappresentanti “Le crudeltà del mondo odierno”. Un cast affiatato e motivato composto dagli ATTORI – MAX TADDEINI;(ex NAR, da 10 anni attore della Compagnia) – CRISTINA MOGLIA (attrice professionista- distretti di Polizia) – MASSIMO TATA; (ex detenuto, da 21 anni attore della Compagnia, vincitore del Premio Troisi nel2011 e della Palma dell’eccellenza nel 2007) – EUGENIO DEIDDA( ex detenuto, scrittore, ha vinto due volte il Premio Goliarda Sapienza, da tre anni nella Compagnia, autore di testi – LUDOVICA BARGELLINI;(attrice professionist, ha lavorato con Vinicio Marchionni) – OGGEY MARVADALVA; (ex detenuto, da un anno nella Compagnia) e i talentuosi MUSICISTI – LUCIO TURCO ( drummer tra i più importanti della storia del Jazz in Italia, ha suonato con Danilo Rea, Romano Mussolini, Dexter Gordon, Sal Nisticò, Irio de Paula),- ENZO PITTA (chitarra, keyboard e voce. Musicista di Sergio Endrigo); – ROBERTO TURCO ( basso, chitarra, tastiere e voce. Musicista di Rino Gaetano)

Lo spettacolo oltre alla programmazione serale è stato proposto in un matinè ad alcune scuole secondarie superiori di secondo grado della città di Bari: Ipsia Santarella – De Lilla, Salvemini, Panetti e Di Cagno. Introdotto da un dibattito finalizzato alla trasmissione di messaggi inneggianti al ripudio della violenza di genere e soprattutto finalizzati all’ educazione alla legalità, all’incontro sono intervenuti in un dibattito moderato dall’ avv. Vito Pappalepore il presidente dell’A.I.C.S. sez. Bari Francesco Mallardi. L’assessore al patrimonio Comune di Bari Avv. Vito Lacoppola, il dirigente Divisione Polizia Anticrimine Dott. Francesco Favuzzi, il Dirigente Scolastico Luigi Melpignano, la dott.ssa Anna Maria Pia Di Maio dell’Ufficio UPG e Soccorso Pubblico, il Giudice della sez. penale dott. Mario Mastromatteo, lo psicologo psicoterapeuta sessuologo dott. Luca Quagliarella e la psicologa dott.ssa Elena Presicci.

Nell’occasione è sto distribuito dalla Polizia di Stato ai ragazzi un opuscolo – guida all’antiviolenza

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