La grande abbuffata antifascista è servita. I vitelli ora tornano all’ingrasso; facile prevedere che il più paffuto sarà sacrificato alla vigilia delle prossime elezioni.
Questa volta, l’occasione per far festa, a giudicare da quello che si legge, pare sia stata propiziata addirittura dal Viminale. Senza la malcelata assistenza del Ministro degli Interni, quei quattro sfessati probabilmente non sarebbero mai potuti arrivare alla Cgil. Insomma “no Lamorgese no party”.

E gli anticomunisti, che secondo le stime sarebbero in maggioranza, che fine hanno fatto? L’informazione li tiene a stecchetto e si stanno abbandonando tra le braccia di Morfeo. Sono mesi che non si scrive più un rigo sui disordini, i rastrellamenti, gli arresti, le torture che continuano a Cuba. Quando qualcuno si azzarda a parlare di Taiwan, si moltiplicano gli altolà: “È rischioso mettere in discussione la sovranità della Repubblica popolare cinese!”.

Cosa avviene in Venezuela dove vivono migliaia di cittadini di origine italiana? Grazie ai social sappiamo che è un primario ospedaliero guadagna ben cinque dollari al mese ma ne spende più della metà per comprare 1 l di gasolio .
Ma, a proposito del ruolo della comunicazione, non sono queste omissioni il dato più sorprendente. L’Italia è l’unico Paese in Europa, tra i pochi al mondo, in cui la stragrande maggioranza dei giornali e delle TV, coccola il Governo e lancia freccette a raffica contro l’opposizione.

L’opus Pro Vax No Pass

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