L’ho intervistato la prima volta a Foggia, al teatro Umberto Giordano, in occasione di una convention della balena bianca.
Era nota la sua passione per il tressette: amava molto il “pizzico“, si gioca in due anziché in quattro. E proprio il tavolo verde ispirò la mia prima domanda: “onorevole de Mita, sembra che lei sia un formidabile giocatore di tressette, che carte ha in mano in questo momento la sua DC?“. La risposta: “si sa che in questo gioco non basta avere buone carte : devono combinarsi con quelle del compagno. Anche se te ne capitano di buonissime, guai a pensare di avere la partita in tasca. Al mio paese (Nusco ndr) i vecchi dicono che anche con carte apparentemente imbattibili, si può perdere, per l’inesorabile legge della ‘morte dei quattro 3’…“.
Di lì a poco, de Mita ottenne, come sperava, il doppio incarico; più tardi, con “mani pulite“, arrivo’ l’inesorabile ‘morte della prima Repubblica’ che trascinò con sé anche la Democrazia Cristiana: eppure, sembrava imbattibile… .‘
L’opus
