Bankitalia dimentica, noi no!
Quante volte, ispettori della nostra banca centrale, dopo aver dato una sbirciatina ai bilanci, hanno promosso banche e bancarelle che si tenevano in piedi con lo scotch.
Per inciso, chi scrive vive a Bari, Sede centrale dell’arci nota Banca Popolare.
Quante volte, istituti in buona salute convocati a Palazzo Koch, sotto minaccia, hanno dovuto acquisire sportelli-patacca sparsi in tutta Italia.
Chi potrà mai ripetere gli strabilianti affari Antonveneta e Monte Paschi, ottenuti sotto l’amorevole sguardo dell’allora governatore, Mario Draghi.
Ieri Bankitalia ha bacchettato Georgia Meloni per via dei 5000 € contanti e le limitazioni ai Pos. Difesa d’ufficio comprensibile ma forse non legittima. Numerose banche partecipano al suo capitale, questo è noto. Si è calcolato che dalle mancate strisciate, potrebbero emergere almeno 4 miliardi l’anno. Entrerebbero nelle tasche dei commercianti, molti di essi forse vocati all’evasione fiscale. Onesti o malandrini, si tratta sempre di cittadini che alzano la saracinesca al mattino e la abbassano dopo il tramonto. Su questo Bankitalia ha ragione: quel danaro si tradurrebbe in pane e tolto dalla bocca di altri lavoratori. Gente che sbarca il lunario custodendo e maneggiando il nostro danaro con la sagacia del buon padre di famiglia.
L’opus