di Maria Caravella

Sold out al Granteatrino di Pulcinella per uno spettacolo originale e di grande impatto emotivo Terzani Anam, il senza nome. Drammaturgia di Lino De Venuto, regia di Gianfranco Groccia e Lino De Venuto. Progetto grafico di Mario Pugliese. Sulla scena: Lino De Venuto, Dario Diana e Cinzia  Ventola.
Si parla di Tiziano Terzani e non solo … Personaggio amatissimo e spesso anche odiato per la sua natura schietta e il suo linguaggio libero.  Scrittore di successo e collaboratore di testate importanti come Der Spiegel, La Repubblica e Corriere della Sera dove  ha scritto in merito agli assassinii di Robert Kennedy e Martin Luther King.
Sulla scena si immagina un dialogo tra Terzani, Oriana Fallaci e Dante, ritornati come spiriti sulla terra per capire da vicino ciò che sta accadendo nel mondo di oggi.

Dietro le quinte abbiamo avuto il piacere di incontrare Lino De Venuto e Gianfranco Groccia:

Com’ è nata l’idea di questo spettacolo

Ho cominciato a leggere i numerosi libri di Terzani, mi ha affascinato la sua figura di curioso e tenace conoscitore dell’Asia, innamorato della Cina e il suo inesausto tentativo da inviato speciale-giornalista-scrittore di capire le ragioni dei conflitti in Vietnam e Cambogia.  Profondamente deluso per le tante rivoluzioni auspicate e mancate, decide di cambiar vita: di qua la scoperta dell’India di Madre Teresa di Calcutta, del Mahatma Gandhi, la meditazione, il sanscrito, i poemi sacri indiani, l’interesse per la spiritualità orientale, il suo isolamento sull’Himalaya dopo la scoperta del cancro, fino all’accettazione serena della  morte. Una vita in continuo divenire sulla quale ho deciso di scrivere una drammaturgia …  (Lino De Venuto)

Perché proprio Terzani, la Fallaci e Dante, che cosa li accomuna?

Il dato oggettivo di essere stati tre Fiorentini d.o.c, profondamente innamorati della “loro Firenze” con la quale hanno avuto anche forti momenti di rottura. Dante, Terzani e Fallaci, ognuno nel proprio stile, linguaggio e tempo, hanno vissuto simili esperienze di vita, hanno incontrato e raccontato di personaggi e luoghi, compiuto un lungo viaggio “nell’Inferno-Purgatorio-Paradiso del mondo”  (Lino De Venuto)

I giornalisti attualmente tendono a giudicare e ad analizzare la storia. Terzani è  stato un semplice  cronista o un autorevole opinionista della Storia?

Terzani è stato in pari tempo cronista e autorevole-schietto opinionista della Storia, corrispondente di guerra attento, a caccia  di verità, al di là dei dati e fatti ufficiali, esploratore di sentieri impervi, lontano dal Potere, dai salotti, disposto se necessario a sporcarsi le mani. Non fu un caso,  aver scritto e fotografato sulla corruzione e sulle menzogne della Cina di Mao. (Lino De Venuto)

Il ruolo di Oriana Fallaci all’interno della piece, non è da ritenersi alquanto modesto rispetto a quello di Terzani, essendo quest’ultima sua contemporanea ma culturalmente  contrapposta?

Io, già nella drammaturgia ho voluto scrivere e allestire principalmente uno spettacolo su “Terzani – Anam, il senza nome”. Con la presenza di Oriana Fallaci nella duplice veste di narratrice e di autorevole figura di intellettuale-scrittrice fortemente contrapposta a Terzani sul fronte dell’Islam e delle Torri Gemelle.  Infatti lo spettacolo, tanto sul piano emozionale quanto su quello delle riflessioni, ha beneficiato moltissimo di questa “contrapposizione” alimentando nelle coscienze il dibattito delle idee! (Lino De Venuto)

Cosa dice di interessante Terzani alle nuove generazioni?

Terzani, nell’ultima periodo della sua vita decide di comunicare quasi esclusivamente con i giovani, dicendo che la vita è un’occasione e non bisogna sprecarla. Pur dichiarando che non vuole essere un modello per nessuno. (Gianfranco Groccia)

Com’è stata l’esperienza di presentare questo spettacolo ai ragazzi delle scuole superiori?

Questo progetto è stato pensato per tutti, ma soprattutto per i giovani.
È stato accolto favorevolmente dalle scolaresche, anche se molti non conoscevano  Tiziano Terzani e Oriana Fallaci. È stata sicuramente una buona occasione per conoscerli.  (Gianfranco Groccia)

Di grande effetto le scenografie messe in atto con l’ausilio dei mezzi multimediali.  Com’ è nata l’idea e come è stata realizzata?

Il progetto scenico è partito da una parola che spesso citiamo nello spettacolo: “viaggiatore”. Pertanto vele spiegate verso il mondo,  su queste vele abbiamo proiettato dei video-disegni sapientemente creati da Mario Pugliese, che rappresentano alcune fasi dell’ esperienza di Terzani viaggiatore.

(Gianfranco Groccia)

Un bilancio sulla messa in scena di questo spettacolo, come ha risposto il pubblico?

Per essere uno spettacolo apparentemente impegnativo, il pubblico ha risposto in maniera positiva ,cinque spettacoli su Bari sold out, possiamo essere più che soddisfatti. (Gianfranco Groccia)

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