Un generale americano descrisse in modo pittoresco la popolazione afgana: “Poveracci che dormono su materassi imbottiti di dollari ma non lo sanno”. La metafora rende perfettamente l’idea.
Quel Paese è ricchissimo: litio, talco, rame, ferro, gas, petrolio e persino oro. Straordinarie risorse utilizzate in modo scarso o approssimativo. Sempre così nelle terre generosamente premiate dalla natura ma prive del necessario know-how.
C’è da chiedersi: come è possibile che gli inglesi fino al 1901 poi i russi ed infine gli americani negli ultimi 20 anni, con tutto quel ben di Dio, non abbiano saputo creare crescita, benessere e libertà?
Poi un interrogativo molto più inquietante: come è possibile che in tutto questo tempo a fiorire siano stati solo i papaveri da oppio? Non è un segreto che il 90% della produzione mondiale di oppiacei ha origine proprio in Afghanistan.
I talebani avranno pure il pollice verdissimo, ma chi ha presidiato quei territori pertanto tempo, aveva una pessima acuità visiva.
(A cura di Federica Calabrese)