Il potere delle mogli.
79 donne hanno cambiato il destino del mondo. Questo lo stimolante tema di un lavoro pubblicato tempo fa dal Corriere della Sera. Ma sono soltanto 79 le donne che hanno influenzato le scelte dei potenti? Assolutamente no. Da sempre le mogli hanno avuto un peso determinante: qualche volta lo hanno fatto coscientemente altre volte sono state semplicemente un comodo alibi per i mariti. Senza andare troppo lontano nel tempo, alcuni recentissimi episodi.
Eugenio Gaudio, ex rettore della Sapienza, l’anno scorso rinunciò all’incarico di commissario per la sanità della regione Calabria. Disse “Mia moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro“. Falso. Forse temeva gli esiti di una vecchia vicenda giudiziaria.
Gabriele Albertini, stimatissimo ex sindaco di Milano, l’altro giorno ha rinunciato alla candidatura e alla guida del capoluogo lombardo, dichiarando alla stampa:
“Preferisco dedicare più tempo alla famiglia, a mia moglie“. Falso. Il suo nome caldamente sostenuto da Matteo Salvini, non sembra aver acceso gli entusiasmi di Giorgia Meloni.
Saliamo di livello. Giuseppe Conte, mentre era ancora presidente del Consiglio dei Ministri, incontrò casualmente Mario Draghi e gli chiese: “è vero che le è stata offerta la possibilità di andare a Palazzo Chigi?“. La risposta: “assolutamente no, mia moglie non me lo consentirebbe“. Falso. Non solo gli arrivavano 10 inviti al giorno per la Presidenza del Consiglio, ma c’era già chi gli tirava la volata per il Quirinale. Se inoltre lo volesse, un posto nell’Olimpo di Bruxelles non glielo negherebbe nessuno.
D’ora in avanti se qualcosa non vi aggrada o se preferite non svelare i vostri programmi, date la colpa a vostra moglie. Funziona!
L’opus

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