Ok Giustizia. A Verbania il referendum è già passato.
Le scintille fra PM e GIP competenti sulla tragica vicenda della funivia di Stresa, hanno dato origine ad un interessante quanto attuale dibattito.
Un bravo avvocato parlerebbe di un conflitto tra funzione requirente e funzione giudicante. In termini referendari invece, emerge l’annosa vicenda della separazione delle carriere.
D’un tratto ci ha sorpresi il fatto che, in modo assai clamoroso, le decisioni del Giudice per le indagini preliminari non si sono appiattite sulle azioni dei PM. D’altro canto, diciamocelo pure, al cospetto di vicende tanto gravi non ci sono mass media o cittadini che non chiedano rapide decisioni della Giustizia. Tale esigenza spesso viene appagata da misure preventive. Abbiamo atteso a lungo l’arrivo di un Guardasigilli al di sopra delle logiche dei partiti. Purtroppo però, finora Marta Cartabia ha dimostrato scarso coraggio ed insospettabili capacità politiche.
Siamo costretti ad affidare le ultime speranze di riforma della Giustizia al futuro referendum popolare radical leghista.
Quante volte abbiamo sentito Silvio Berlusconi, e non solo lui, dire che: “il PM quando entra nell’ufficio del giudice, deve togliersi il cappello e chiedere permesso. Non è tollerabile invece che i due, nelle pause di lavoro, vadano insieme al bar a prendersi un caffè“.
A Verbania, da qualche giorno, questo non avviene più…
L’opus

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