Il Cavaliere disarcionato e i capitani coraggiosi.
Dopo Gianfranco Fini e Angelino Alfano ecco Luigi Brugnaro un altro delfino che lascia il branco azzurro (in tandem con Giovanni Toti) per indossare le pinne di pesce pilota.
Questa volta Berlusconi se l’era scelto a sua immagine e somiglianza: il sindaco di Venezia è un intraprendente imprenditore, appassionato di sport, dicono non insensibile al fascino femminile. Un tipo che quando si tratta di menar le mani non si tira indietro. Pugnace al punto da aver trattato a pezza da piedi l’ex ministro Toninelli ed essere arrivato ai verbi difettivi con Sir Elton John, per aver negato libri jender alle scolaresche veneziane.
Sarà questa volta un guizzo vincente o si tradurrà nell’ennesimo dolce naufragio? La storia dice che nessuno fino a questo momento è riuscito a sottrarsi all’anatema di Silvio Berlusconi. Peraltro non è stato corretto ordire mentre il capo era in ospedale.
A proposito. Una volta un giornalista chiese al Cavaliere: “ma come se li sceglie lei questi delfini?“. Il leader di Forza Italia rispose in modo ironico: “io li scelgo bene ma poi, quando li metto in acqua, mi accorgo che non sanno nuotare…“.
L’opus

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