di Maria Caravella

Uno spettacolo che ha intrapreso il suo percorso di formazione al Teatro Radar, storico cineteatro di Monopoli recuperato dal Comune dopo 30 anni di abbandono, che ha affidato al TRIC Teatri di Bari la programmazione teatrale, curata da Teresa Ludovico. Una rappresentazione poi arrivata sul palcoscenico del Teatro Kismet. Stiamo parlando di ‘Quanto Basta’, una pieces di Alessandro Piva con Lucia Zotti e Paolo Sassanelli. Una performance che porta sulla scena il quotidiano, qualcuno potrebbe anche osare col dire “la banalità del quotidiano”. Piva con accortezza racconta “la normalità” di un’anziana coppia, interpretata da Lucia Zotti e Paolo Sassanelli. Una storia che si divincola tra la comicità che scaturisce dai battibecchi quotidiani e i momenti di poesia, dati dalla verifica di un amore che ha dovuto lottare con la banalità di un’esistenza semplice , due persone senza tanti grilli per la testa ma con ancora qualche sogno irrealizzato nel cassetto. Un rapporto vissuto in un gioco di equilibri a volte disarmanti.
Lo spettatore, ha il privilegio di osservare, quasi come dal buco di una serratura gli eventi che si susseguono in una giornata come tante, nella vita di una coppia di anziani coniugi. Uno stralcio di quotidianità che diventa insolito nella sua semplicità: la moglie che prepara la parmigiana, il marito che rientra a casa con una vecchia radio trovata vicino ad un cassonetto e si attira per questo gli innumerevoli improperi dell’anziana consorte. La donna ricorda il passato, spesso confrontandosi con i rimpianti, l’uomo, più flemmatico, vive nel suo piccolo mondo, da cui vorrebbe evadere ma che allo stesso tempo gli regala sicurezza. Si conoscono a memoria e si rimbeccano continuamente per qualunque banalità. Si vive di abitudine, ma la paura di perdersi, aleggia in ogni istante e rinvigorisce nel momento del pericolo, è proprio allora che riemerge quell’amore assopito dagli anni, come un’abitudine. Una messinscena dove la quotidianità diventa poesia, uno spettacolo che coglie l’occasione per allontanare le piccole e grandi ansie della vita di coppia, in una conquista che diventa evoluzione e liberazione di un affrancamento personale, un’ analisi introspettiva dal tratto quasi inconsapevole in cui il regista cerca di portare sulla scena un tranche de vie di un’anziana coppia, intenta a far scorrere l’ultima parte della propria esistenza.

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