di Maria Caravella

Tiziana Schiavarelli e Dante Marmone hanno cercato di entrare nell’anima di un giocattolo, cercando di pensare tra l’infantile e il meccanico, immaginando questi ultimi oggetti con un’anima, capaci di trasmettere ai loro padroncini tanta energia positiva. Ed è proprio in virtù di questo vicendevole scambio che hanno immaginato di renderli parte del genere umano. I giocattoli così divengono dispensatori di poesia e inventiva, e sono testimoni silenziosi del mondo dell’infanzia che repentinamente passa. Queste le tematiche dell’ultimo spettacolo che nel periodo natalizio al Teatro Forma di Bari porta sulla scena la comicità esilarante dell’Anonima G.R.. Lo spettacolo si intitola «Giocattoli», ha debuttato, il 25 dicembre alle 21, purtroppo non con il sold out, come spesso accade per gli spettacoli di questi talentuosi comici, molto probabilmente a causa delle nuove disposizioni anticovid che hanno sicuramente scoraggiato parte del pubblico. Lo spettacolo sarà replicato domenica 26 in un doppio set, alle 18 e alle 21. La pièce tornerà poi sul palco del Forma in replica l’1 gennaio (alle 21), il 2 (alle 19), e poi ancora il 6 gennaio (alle 18 e alle 21), il 7 (alle 21), l’8 (alle 21), il 9 (alle 19), il 15 (alle 21) e il 16 (alle 19).
Quella
di Schiavarelli e Marmone è una favola dei nostri giorni, delicata e divertente, incentrata sul mondo dei giocattoli, ma è anche con una profonda riflessione sul loro utilizzo. Lo spettacolo nato da un’idea di Tiziana Schiavarelli, è stato scritto a quattro mani con Dante Marmone, qui nelle vesti di regista, dove ha utilizzato anche un simpatico video – animazioni di Nole Biz.

Una messinscena impegnativa, da recitare muovendosi sul palco vestiti da giocattoli. Quei balocchi diventano metafora profonda del nostro essere umani: si punta non solo a far divertire, ma anche a far riflettere su cosa rappresentano questi oggetti nella nostra vita, spesso posseduti in quantità eccessiva a causa del benessere e per questo non apprezzati e quasi sempre trattati con poca cura e anzitempo abbandonati. La storia ha come protagonisti due giocattoli che abitano nella cameretta di Pierpaolo ed Annalisa, ormai grandi, che da tempo non vivono più nella casa dei genitori. Gli inseparabili compagni di giochi, sono ormai abbandonati, lì in quella stanza.

Quando i padroni di casa dormono o sono fuori, la bambola Bettina e il supereroe Pegasus della famosa serie di cartoni animati giapponesi «I cavalieri dello zodiaco», possono animarsi, e ricordare le avventure del loro periodo migliore.
Un giorno però accade che quella cameretta, che per anni è stata il loro microcosmo, dovrà essere smantellata per far spazio ad un nuovo arredamento. I due giocattoli, terrorizzati dal dover essere gettati in una discarica e non rivedersi mai più, si alleano per salvarsi da quella fine disastrosa. Uno spettacolo simpatico che ci fa riflettere, sulla precarietà dell’esistenza umana omologata alla vita breve dei giocattoli, al consumismo, all’eccessivo che spesso non ci fa apprezzare ciò che abbiamo e ci fa desiderare sempre di più, come accade ad Annalisa e Pierpaolo che ormai grandi nascondono la cocaina ina delle gambe di Barbie, unica sostanza capace ormai di regalare alle loro vite un po’ di ebrezza.

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