In nessun Paese democratico del mondo la vaccinazione anti covid è obbligatoria.
È tollerabile trasferire di ufficio un impiegato destinato ad avere rapporti con il pubblico purché restino invariati mansioni livelli e retribuzione.

In Italia autorevoli personaggi vicini al ministro della Salute hanno ipotizzato il divieto per i non vaccinati di accedere ai supermercati. La nostra Confindustria ha lanciato l’idea di sospendere dal lavoro i dipendenti che rifiutano di vaccinarsi.
Una autorevole virologa che impazza su tutte le TV, ha proposto: ticket per i non vaccinati ospedalizzati covid.

Suggeriamo di consultare cardiopatici che hanno amato la vita spericolata, cirrotici avvezzi ad alzare il gomito oppure diabetici appassionati del dessert. Il ticket spetterebbe anche a loro, colpevoli di non aver fatto adeguata prevenzione.

Chi vi scrive è un convinto pro vax, al punto che si è infilato in un happy day lanciato dall’assessore Lo Palco per accedere ad un hub riservato ad assistiti più anziani.

Passando ai dati aggiornati, sembra che la stragrande maggioranza dei contagiati siano vaccinati (e’ la dura legge delle statistiche) ; così come, per fortuna, nel 99% dei casi chi si becca la variante delta resta asintomatico.

Così stando le cose non sembrano giustificate misure draconiane o coercitive.
In tanti vorremmo rimanere fieri di essere italiani.

L’opus

 

(A cura di Federica Calabrese)

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