di Maria Caravella
Una storia di donne, raccontata da donne. madri e figlie, vecchie e giovani, tutte si alternano intorno alla figura di Ninetta, carismatica donna d’altri tempi, piena di ricordi che via via si confondono a causa di una malattia che non concede speranza: l’ Alzheimer .
La casa di Ninetta è concepita dalla Sastri come una fiaba napoletana. Ninetta è ormai una donna vecchia e malata, che all’interno della sua casa con le sue badanti e con sua figlia, attrice che vive a Roma, che tra uno spettacolo e l’altro torna a trovarla, parla degli amori della sua vita: i figli i genitori e suo marito emigrato in Sud America che ogni tanto, ritornava a casa rinfacciandole che era dovuto partire per provvedere al fabbisogno della famiglia, insinuando in Ninetta gravi sensi di colpa per il fatto di non essersi voluta trasferire con lui, quasi a voler giustificare le sue scappatelle extra coniugali. Si parla anche delle violenze subite, che le donne di quei tempi sopportavano e giustificavano. L’amore per la famiglia e i sacrifici per mantenerla unita nonostante tutto. Sfondo di questa storia melanconica e struggente, la città di Napoli, misteriosa e magica, sospesa fra realtà e immaginazione, dove presente, passato e futuro si mescolano creando una surreale armonia.
Un vero e proprio Amarcord, che si realizza quasi a coronare la carriera di una grande attrice, quella di Lina Sastri. La casa di Ninetta, opera prima da regista tratta dal suo romanzo omonimo (Guida Editori).
Il film presentato, con grande consenso di pubblico, a Bari al Bif&st 2024, come dice la Sastri: “È un film dedicato alla mia famiglia, soprattutto, alla mia adorata madre Ninetta” (interpretata da Angela Pagano), una donna speciale, ormai vecchia e malata, confusa e infantile, capace di rubare i gioielli della figlia solo perché brillano, ma comunque ancora vivace e testarda come quando a tutti i costi vuole che le badanti e sua figlia Lucia le ritrovino la pelliccia regalatale da suo marito tanti anni prima.
Il film a tratti, torna più volte verso il passato: agli anni Sessanta con una Ninetta giovane (da ragazza Francesca Tizzano e, da adulta, Maria Pia Calzone) che si innamora dell’inaffidabile Alfonso (Gennaro Cassini da ragazzo e Massimo De Matteo, da adulto), un uomo affascinante e complicato, che lNinetta aspetta sempre e ama molto, nonostante la sua misteriosa doppia vita in Brasile che farà sì che a un certo punto non tornerà più.
La casa di Ninetta “vuole essere un flusso di memoria che passa dal presente al passato guidato dalla voce fuoricampo della figlia Lucia, da me interpretata”, dice la Sastri. “È un atto d’amore verso Ninetta, madre e donna speciale”.
Un film che tratta di numerose problematiche ,non ultima quella dell’Alzheimer, il rapporto genitori figli e del rimpianto che spesso questi ultimi conservano nell’anima, per non aver dedicato ai genitori abbastanza tempo durante il percorso conclusivo della vita.