Massini “il più popolare raccontastorie del momento”, anche ospite dell’ultimo Sanremo, estrae da una scatola alcune lettere dell’alfabeto a cui sono abbinate parole e storie che ci portano a parlare di emozioni. Da qui inizia a raccontare, in balia del caso, sostenuto però da un disegno scenico e drammaturgico di notevole spessore, che lo conduce ad intessere storie in base alle lettere estratte.
Stefano Massini al Teatro Piccinni di Bari con L’alfabeto delle emozioni ha “raccontato” quasi dipingedole attraverso parole, le emozioni nello spazio di novanta minuti. Un racconto mai banale, attraversato da personaggi, storici e contemporanei. Fatti più o meno conosciuti, che sono serviti a Massini per esemplificare il racconto delle emozioni evocate dalle lettere dell’alfabeto sorteggiate durante quella serata: “Mandlpfo”, otto lettere che sembrano comporre una parola fantastica, quasi un sinonimo di mongolfiera capace di permettere a chi ascolta di innalzarsi su di essa in volo per guardare dall’alto se stessi sdoppiati dalle proprie emozioni.
Esattamente un uomo che racconta una storia ad altri uomini – spettatori, alle volte interattivi oppure no, seduti di fronte a lui, Un percorso che usa la parola riconoscendole il potere di liberare o evocare emozioni, che si disvelano a noi, spesso spaventandoci e facendoci sentire la necessità di tenerle a bada, se non reprimerle.
Già nell’antichità le emozioni erano considerate da alcuni filosofi greci in maniera negativa. Ne parlavano come qualcosa che ci equiparava alle bestie. Ancora oggi non “sta bene” piangere ai funerali per questo indossiamo occhiali scuri per nascondere la nostra tristezza o disperazione. Ma il raccontare di Massini è un modo per ricordarci che siamo fatti di emozioni, in un presente dove molte persone non riescono a verbalizzare i propri stati d’animo, dove “gli anoressici emotivi crescono di numero”.
E allora visto che le emozioni sono la risposta istintiva a ciò che ci accade, L’alfabeto delle emozioni procede come un gioco …
Ciò che fa Massini è trasformare concetti in storie, in fatti concreti. Lo scrittore con grande talento attoriale condivide con il pubblico, il linguaggio fondamentale dell’essere umano: la parola , Il Teatro fa il resto, riesce così a porgere in modo ammplificato il mondo delle emozioni, affinché non si allontanino senza essere notate.
Come racconta Massini le emozioni non sono tante, sono solo sei, ma declinate in molteplici modi. Appena le esprimi, diventi vulnerabile ed è proprio per questo che ne abbiamo paura.
Nel racconto a «episodi» di Stefano Massini storie e aneddoti che fanno sorridere e commuovono, sono la materia che lo scrittore /attore porge al pubblico con verità e sincerità.
Massini ci invita a non aver paura delle nostre emozioni perché in esse c’è il linguaggio universale dell’essere umano, frequentare quel linguaggio vuol dire costruire dialogo, entrare in comunicazione, agire insieme conoscendo l’altro perché nell’altro riconosciamo noi stessi. È proprio questa la lezione dell’Alfabeto delle emozioni di Stefano Massini.

di Maria Caravella

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