Chi tocca i fili muore!
Confesso di aver criticato a lungo Sergio Mattarella quando, nel 2018, negò il mandato esplorativo al leader del centrodestra Matteo Salvini. Nello stesso periodo in tanti contestammo lo stop del Colle alla nomina di Paolo Savona al MEF. I quirinalisti scrissero: “per quel dicastero è stato preferito un ministro al di fuori dei partiti“.
Un anno dopo però, all’economia il Presidente della Repubblica promosse Roberto Gualtieri: PD purosangue, storico e non economista, caldeggiato da Bruxelles.
Piovvero giustificate obiezioni.
Venendo ai tempi nostri, non siamo in pochi a ritenere imbarazzanti molti silenzi. Quelli sul caso Palamara, sugli incontri all’hotel Champagne, sull’affare Davigo, sui fatti del CSM e non ultima la presunta loggia massonica Ungheria. Su questi argomenti, anche se in verità con toni assai più abrasivi, è intervenuto lo storico giornalista Marco Gervasoni. L’altro giorno all’alba, gli hanno sequestrato pc, tablet e telefonini notificandogli un avviso di garanzia per vilipendio al capo dello Stato.
Che i giudici ci notifichino al più presto la differenza tra disprezzo (vilipendio) e critica politica!
Nel frattempo, meglio tenere a portata di mano un avvocato. Non si sa mai!
L’opus

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