Com’era prevedibile, i bonus edilizi sono diventati lo spunto per una delle più grandi truffe della storia ai danni dello stato italiano.

Ci si chiede oggi come sia potuto accadere questo gigantesco raggiro che ha portato sinora al sequestro di una strabiliante cifra superiore a 2,3 miliardi di euro; tuttavia la cosa era ben prevedibile da chiunque avesse un minimo di esperienza fiscale ed economica, tranne che, ovviamente, dai nostri governanti presenti e passati.

Tutto è avvenuto a causa della pressoché totale assenza di controlli preventivi sulle cessioni; così i crediti, per lo più fittizi (cioè per lavori mai effettuati), venivano subito ceduti a banche e posta, che fornivano liquidità immediata dopo aver trattenuto una certa percentuale.

Molte volte si è trattato di operazioni in grande stile effettuate da società create ad hoc, attraverso un sistema di “scatole cinesi” per rendere difficile la ricostruzione dei movimenti; purtroppo il vero problema per i comuni cittadini è che si è scoperto che spesso le frodi venivano organizzate anche attraverso semplici professionisti a danno di soggetti ignari. E’ lo stesso numero uno dell’Agenzia delle Entrate Ruffini a spiegare che ci sono casi di crediti intestati a «persone inconsapevoli, che si sono ritrovate nel cassetto fiscale fatture relative a opere mai eseguite» e aggiunge «non possiamo escludere» che parte dei soldi sia finita in mano alla criminalità organizzata. I controlli? «Il Legislatore ha puntato maggiormente su controlli ex-post, sebbene le frodi a cui stiamo assistendo dimostrino che questi controlli hanno un’efficacia limitata» (fonte: “Il sole 24 ore”). CONTINUA DOPO LA PUBBLICITÀ

Quando poi l’illegittima fruizione del bonus viene scoperta, le norme prevedono che il recupero venga effettuato nei confronti del primo cedente e quindi del cittadino che commissiona, o si presume abbia commissionato, l’intervento edilizio; cittadino che rischia anche di doversi difendere nel relativo procedimento penale.

Ecco perché è particolarmente importante consultare frequentemente l’apposito servizio presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate e, in caso di presenza di cessioni non riconosciute, denunciare immediatamente l’accaduto.

Di seguito la guida per effettuare la verifica, che ovviamente va ripetuta per ciascun membro della propria famiglia.

  1. Questo è il link per entrare nel tuo cassetto fiscale: https://iampe.agenziaentrate.gov.it/sam/UI/Login?realm=/agenziaentrate
  2. Poi entra con il tuo “SPID”
  3. Vai alla sezione “Servizi” (in basso a destra)
  4. Clicca su “Agevolazioni”
  5. Clicca su “Cessione Crediti”
  6. Scegli l’opzione “Monitoraggio crediti”
  7. Apparirà l’elenco delle cessioni effettuate.

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