Dicesi che in Calabria ci sia una Sanità diseguale e che i livelli essenziali di assistenza non sono garantiti, la mobilità sanitaria sta assumendo dimensioni imponenti; un paziente su sei emigra verso strutture del centro nord per cure e ricoveri.
Tutto ciò per le enormi difficoltà dovute all’insipienza e cattiva amministrazione delle risorse affidate.
In queste tanto vituperate condizioni della Sanità in Calabria fa piacere e riempie di speranza sapere che ci sono sanitari all’altezza del compito loro affidato.
Un esempio eclatante, dopo i notori spiacevoli episodi rimbalzati sulla stampa nazionale ed internazionale, avviene quotidianamente ove non ce lo saremmo mai aspettato.
Il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria ha la fortuna di avere un “Medico” il dott. Pietro Volpe Direttore della U.O.C. di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare che svolge la sua attività malgrado le grosse difficoltà incontrate ogni giorno.
Ogni mattino alle ore 7,30 lo trovi già in reparto a svolgere le proprie funzioni e programmare la giornata lavorativa (cosa rara per un primario).
Costatato personalmente che è dotato, oltre che di eccelse rapide ed efficienti capacità professionali, soprattutto di grande umanità ed accoglienza verso i pazienti.
Rara avis. Spes ultima dea.
In questa martoriata Regione sicuramente ci saranno altri medici capaci, il fatto è che bisogna andare a scovarli dove sono indovati e aiutarli anche con i buoni esempi, come quello citato e fornirli dei supporti necessari e le cose cambieranno.
Grazie di esserci dott. Pietro Volpe, calabrese di adozione, nato in Puglia a San Giovanni Rotondo ove ha vissuto S. Pio il che contribuisce a spiegare la sua umanità.
Giuseppe Femiano