A Cosenza il 4-1 rifilato dai padroni di casa alla squadra di mister Giampaolo poco tradisce le aspettative.

I rossoblù si aggiudicano con unghie e denti la vittoria, mentre il Bari di Giampaolo poco può, non per via di spiccate doti tecniche del Cosenza, ma a causa di una totale assenza di carattere e di voglia di rivalsa.

I biancorossi si dimostrano vivi solo nel cuore dei 90’, abbandonando la nave agli estremi della partita.

A segno nel primo tempo: Mazzocchi 4’, Tutino 17’, Nasti 44’.

Nella ripresa: Calò 79’, Forte 88’.

Un inizio disastroso al “Marulla” di Cosenza ha ceduto il passo ad una lenta ripresa del Bari a metà primo tempo.

Come un film visto e rivisto, il primo gol dei padroni di casa è arrivato al 4’ di gioco su una palla inattiva ben sfruttata da Simone Mazzocchi con un calcio piazzato.

Il Cosenza non soddisfatto ha continuato ininterrottamente la ricerca del raddoppio dapprima con il tiro di Tutino dal limite dell’area al 10’; successivamente con Calò al 13’; fino al raggiungimento dell’obiettivo con la seconda rete di Tutino al 17’.

I biancorossi, avvezzi oramai ai recuperi, hanno tentato la riapertura del match sia con Sibilli ed il cross ad Aramu al 27’ sia con il tiro di mancino oltre la traversa di Kallon.

La svolta è arrivata al 44’ con il gol dell’ex Cosenza, Marco Nasti, su assist di Peppe Sibilli.

L’attaccante biancorosso non segnava dall’era Marino, precisamente dal 13 gennaio.

Fumo di paglia si è dimostrato l’inizio del secondo tempo, ove è sembrato esistere solo Bari e nulla più.

Nei primi 15’ della ripresa, la squadra di Giampaolo ha provato a mettere in difficoltà i padroni di casa con un buon numero di palle taglienti.

Nasti ha tentato il raddoppio al 48’ colpendo il palo su assist di Aramu, Benali ha creato un’azione in solitaria guadagnandosi un calcio d’angolo e Sibilli ha infastidito Micai con un velenoso tiro di mancino.

Dal 67’ in poi, il Cosenza ha ripreso il comando della partita giocando sia sul lato  mentale sia su quello calcistico.

D’altronde, volendo citare Macchiavelli: “Il fine giustifica i mezzi.”

All’incirca dieci minuti dopo è arrivato il gol di Calò: il numero quattordici del Cosenza ha spiazzato Pissardo con la battuta di un buon calcio di punizione.

Dulcis in fundo, l’erroraccio di Dorval all’88’ che concede la palla a Forte regalandogli la possibilità di chiudere la partita.

Kaputt Bari!

A Cosenza non è bastato il 4-3-3 proposto da Giampaolo o il cambio del portiere per riuscire nella difficilissima impresa di far risultato.

D’altronde come raggiungere questo obiettivo se nei primi, ed ultimi, 30’ di gioco il tempo è stato impiegato nel concedere troppo spazio ad un avversario agguerrito?

La classifica parla chiaro: Cosenza a 42 punti; Ascoli, Ternana e Spezia a 37; Bari a 36, Feralpisalò a 32 e Lecco a 26.

Ciò che avrebbe dovuto dimostrare il Bari quest’oggi, l’ha mostrato il Cosenza guadagnandosi una buona fetta di salvezza con pieno merito.

A fine partita i biancorossi son stati accolti dai tifosi presenti in trasferta con sonori cori di dissenso.

Sarà per caso finita la tregua fra i due fronti?

Claudia Santoro

Foto: SSC Bari

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