Ottima partenza per il Bari di Marino che nei primi minuti di gioco sovrasta completamente la Feralpisalò.

La costanza però si sa, non è un punto di forza dei biancorossi e le prestazioni complessive della squadra si son dimostrate nel match più ballerine di un’etoile della Scala.

Da giocare per la vittoria su un campo insidioso, ma non impossibile da espugnare, si è passati alla difesa del risultato e successivamente persino alla necessità di dover segnare per non perdere lo scontro: lo Stadio Leonardo Garilli ha regalato quest’oggi un tripudio di emozioni e colpi di scena.

 

A soli 7’ dall’inizio della partita, Koutsoupias crossa su Nasti che approfitta della chance e segna il suo terzo gol stagionale in biancorosso; il ventunenne di casa Milan non segnava dalla partita contro il Parma.

Al 10’ arriva un altro colpo di scena o al cuore, dipende dai punti di vista: il Bari riceve un calcio di rigore per il fallo di Pizzignacco su Diaw ma la velocità nel calciare e l’adrenalina fanno un brutto scherzo al biancorosso che viene totalmente neutralizzato dal portiere avversario classe 2001.

Tante le occasioni parziali create dal Bari con dei buoni scambi tra Sibilli e Dorval o Ricci e Diaw ma la chiusura delle azioni offensive come sempre stenta ad arrivare.

Se da un lato il primo tempo è caratterizzato da un Bari temerario e da una Feralpisalò che tira verso Brenno una volta in 40’ di gioco, il secondo tempo ha in se qualcosa di follemente pazzesco.

Ne succede di ogni.

Al 48’ arriva il gol del nuovo trascinatore dei galletti: Peppe Sibilli.

Il giovane campano diventa sempre offensivo e temibile con la palla tra i piedi ogni qual volta che si avvicina verso l’area di rigore; in questa circostanza il gol è avvenuto sulla deviazione della barriera.

A distanza di dieci minuti ha inizio una partita nella partita dove l’incredulità e l’emozione vanno a braccetto.

Di Cesare in modo totalmente involontario devia un pallone dei lombardi e concede un autogol alla squadra di Zaffaroni.

Compagnon inizia a tirare in lungo e largo su Brenno prima di destro e poi di sinistro, ma la cosiddetta palla gol è servita a Zennaro Mattia al 65’.

Il numero 20 lombardo calcia un destro talmente forte da spiazzare Brenno che sbaglia valutazione e tempistiche.

Al 73’ arriva il gol del 3-2; Marco Sau segna su passaggio di Felici a porta totalmente vuota, considerando l’errata copertura di Brenno sul primo palo.

A sei minuti di distanza e con qualche pedina in campo cambiata, il Bari di Marino si riprende il tanto amato pareggio con un super gol del giovane Achik, appena entrato in campo.

 

La squadra c’è e l’ha dimostrato quest’oggi, ma la continua perdita di concentrazione da parte della difesa e l’assenteismo del centrocampo rendono vani gli sforzi degli attaccanti.

La Feralpisalò che fino ad ora ha collezionato ben otto sconfitte ha vissuto degli attimi di gloria proprio con i biancorossi cavalcando l’onda dell’euforia da riapertura di una partita che avrebbe dovuto essere chiusa già dal primo tempo.

Non appena arriva il vantaggio, la chiusura nella propria metà campo e l’approccio difensivo prendono il sopravvento portano tutta la squadra ad arretrare.

Nonostante gli sforzi di un Nasti o Sibilli o Diaw se non c’è una verticalizzazione repentina poco si può creare o concludere.

Concessioni, sviste e superficialità sono termini e concetti che devono sparire dal vocabolario biancorosso.

Che queste due settimane di stop siano un vantaggio per la consolidazione del modus operandi calcistico mariniano.

Claudia Santoro

Foto: SSC Bari

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