di Maria Caravella

Filumena Marturano, donna matura e con un passato da prostituta, si finge moribonda per farsi sposare, in punto di morte, da don Mimì Soriano, impenitente donnaiolo, col quale,  dopo una relazione iniziata nelle case di tolleranza, viveva da trent’anni vigilando sui suoi affari e amministrandone la casa.
Tuttavia il matrimonio, che per Filumena era il mezzo per rivelarsi ai suoi tre figli e  farli adottare dal benestante Soriano, viene dichiarato nullo e in apparenza don Mimì è libero di tornare alla sua vita sregolata di sempre, ma una rivelazione fattagli da Filumena determinerà un drastico cambiamento della situazione.
L’opera di Eduardo De Filippo è un grande classico del teatro e del cinema italiano. Un personaggio, quello di Filumena Marturano, che nasce, come raccontò il suo stesso autore, da una vicenda di cronaca che aveva letto su un quotidiano dell’epoca.
Nel corso degli anni ha avuto molti adattamenti celebri, su tutti quello cinematografico di Matrimonio all’italiana, diretto da Vittorio De Sica, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
Teodosio Saluzzi, drammaturgo pluripremiato, ne ha realizzato un adattamento molto originale. È partito prima di tutto dalla riduzione del testo, facendolo iniziare in medias res, quando è già avvenuto il matrimonio tra i due protagonisti, quello estorto con l’inganno da Filumena.
Il numero dei personaggi si riduce a tre, Filumena Marturano, don Mimì Soriano e il fedele servitore di quest’ultimo. Nota originale e di grande interesse è la combinazione tra la lingua napoletana e la lingua barese, infatti il personaggio di Filumena Marturano interpretato dalla talentuosa Maria Albacello, parla solo barese.
Sullo sfondo una bellissima scenografia, dipinta da Damiano Pastoressa, che rappresenta un meraviglioso scorcio della città di Napoli, con il Vesuvio in primo piano.
Un cast ben affiatato e di grande valore: a cominciare da Isabella Careccia che ha il ruolo di introdurre al pubblico le vicende. Maria Albacello (Filumena), Teo Saluzzi (don Mimì), e Vito Teti (il servitore), che hanno letteralmente incantato il numeroso pubblico, sold out per due serate, presso la Residenza Universitaria Suore di Carità in Viale M. Gandhi 2 a Bari, dove a breve saranno programmate altre repliche.

 

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