A metà dello scorso febbraio, il Presidente della Consulta in persona, ci comunico’ che tre degli otto quesiti referendari sub iudice stavano per essere respinti.
Si riferiva a quelli sulla responsabilità civile dei magistrati, sull’eutanasia e sulla cannabis.
Da quel momento in poi le urne hanno perso ogni appeal.
Le parole di Giuliano Amato    per alcuni   segnarono un trionfo annunciato. Per la stragrande maggioranza degli italiani invece, si tradussero in un epitaffio alla memoria  di libertà e di giustizia.
Chi detto’ le ragioni di quelle ingiuste esclusioni?
Chi ha tappato la bocca ai media obbligandoli a non informare sui contenuti dei referendum?
L’opus

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