Il 7 settembre è andato in scena ad Andria, nel cuore della 27a edizione del Festival Castel dei mondi, “Robe dell’altro mondo (cronache di una invasione aliena)”, un’esperienza teatrale fuori dal comune che affronta in modo surreale e provocatorio il tema delle paure e dei pregiudizi sociali.

Dopo dieci anni dalla sua prima rappresentazione, la compagnia teatrale de Le Canaglie insieme agli illustratori della Carrozzeria Orfeo, rilegge l’origine delle nostre inquietudini contemporanee in un mondo in preda a crisi ed incertezze e in cui l’invasione aliena sembra portare rinnovata fiducia e speranza.

 

La trama si snoda tra episodi narrativi che si dipanano su un’originale fusione di linguaggi: comics, street art e animazioni digitali che catturano l’attenzione dello spettatore coinvolgendolo in un’esperienza ironica e a tratti commovente.

I personaggi, tutti rigorosamente in maschera, sono rappresentati in modo caricaturale fondendo ironia e amarezza, critica sociale e paradosso, mentre le voci fuoricampo di notiziari in filodiffusione sottolineano le distorsioni del nostro tempo, generando un climax surreale e coinvolgente. Da sottolineare le originali musiche elettroniche realizzate dalla stessa compagnia, che fanno da cornice perfetta alla narrazione.

Insomma, In poco più di un’ora di spettacolo, ‘Robe dell’altro mondo ci presenta un mondo reale e immaginario, offrendo una visione emozionante, profonda e divertente della realtà che ci circonda. Un invito a riflettere sulle nostre paure, umane e poco aliene, che ci lascia con un interrogativo: cosa si cela davvero dietro ai nostri timori?

Florinda Ieva

LA RECENSIONE

RECENSIONE

“Robe dell’altro mondo” al Festival Castel dei mondi di Andria

“Robe dell’altro mondo (cronache di una invasione aliena)”, spettacolo teatrale andato in scena il 7 settembre (con replica l’8 settembre) nella cornice del Festival Castel dei mondi di Andria, è un’esperienza visionaria e surreale che esplora in un mix di linguaggi diversi l’attualissimo tema di paure e pregiudizi sociali.

Dopo dieci anni dalla sua prima rappresentazione, la compagnia teatrale de Le Canaglie insieme agli illustratori della Carrozzeria Orfeo, rilegge l’origine delle nostre inquietudini contemporanee in un mondo in preda a incertezze, disordine, crisi, rassegnazione e in cui l’invasione aliena sembra portare rinnovata fiducia e speranza.

La trama si snoda in episodi narrativi che scelgono come sfondo l’illustrazione in presa diretta che mescola elementi di comics, street art e animazioni digitali e in cui dialoghi e musiche creano un’esperienza coinvolgente e ironica per lo spettatore.

I personaggi, dai pensionati e i loro nipoti ad emigrati omosessuali, dall’ orso bianco fuggito dallo zoo e la bambina lasciata in dono, dal cinico politico al Papa, rapito dagli alieni e lasciato libero di godersi la vita, si offrono al pubblico rigorosamente in maschera, quasi ad accentuarne i tratti caricaturali resi da dialoghi veloci che ammiccano agli sketch televisivi, mescolando ironia e amarezza, critica sociale e paradosso.

La narrazione è lasciata alle voci fuoricampo di notiziari in filodiffusione che sottolineano le distorsioni del nostro tempo, alimentate dai media e dal catastrofismo apocalittico.

Meritorie la delirante, surreale orazione demagogica del politico che mistifica le intenzioni degli alieni per far indurre nel panico la popolazione e governarla, la delicata pagina del racconto dell’amore gay tra extracomunitari, e le originali musiche elettroniche che fanno da cornice perfetta alla narrazione.

“Robe dell’altro mondo” in un’ora o poco più di spettacolo, muovendosi tra mondo reale e immaginazione, offre una visione emozionante, profonda e divertente della realtà, riuscendo in modo leggero a far riflettere sul mondo che ci circonda e ad interrogarci su cosa c’è realmente dietro alle nostre poco aliene e fin troppo umane paure.

Florinda Ieva

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