L’altro giorno, nel suo editoriale, Marco Travaglio ha definito “eunuco “il senatore Ivan Scalfarotto. Il direttore del Fatto Quotidiano, tra le vedove inconsolabili di Giuseppi (sigh!), ha attaccato Scalfarotto per due ragioni.
La prima perché il senatore di Italia viva è molto legato a Matteo Renzi, il leader che ha scritto l’epitaffio sulla lapide del Conte bis. La seconda, gli emendamenti che tra qualche giorno Scalfarotto proporrà, rischiano di affossare il ddl Zan.
A proposito. Cosa potrebbe accadere se quel ddl fosse già legge? Chiunque, compreso chi vi scrive, avrebbe il diritto, se non il dovere di denunciare quell’articolo alla magistratura. A quel punto si evidenzierebbero due tesi: quella di Scalfarotto che riterrebbe indubbiamente omofobo il termine eunuco, quella di Travaglio che invece potrebbe sostenere: “In italiano eunuco significa anche servile, ed è quello che volevo dire…”.
Qui, per aiutare il giudice a trovare una soluzione equa, dovrebbe intervenire lo Spirito Santo. Tuttavia, non sembra che la Chiesa intenda prestarlo alla politica italiana…
L’opus

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