Nemmeno il Natale riesce a far vincere i biancorossi che non trovano il gol nella partita contro il Cosenza durante la diciottesima giornata del Campionato di Serie BKT.

Un primo tempo molto colorato ricco di azioni, a tratti concluse ed a tratti sprecate, non basta a regalare ai tifosi un bel dono da scartare sotto l’albero.

 Ogni occasione creata termina nel dimenticatoio non lasciando alcuno spiraglio per una vittoria davanti ai 17.646 spettatori presenti allo Stadio San Nicola.

Gli uomini di Caserta reggono bene la partita, rendendosi insidiosi in contropiede ed infastidendo la difesa biancorossa un po’ scompensata dopo il cambio di Zuzek sul capitano Di Cesare, causa sintomi influenzali.

Poche azioni significative del Cosenza nel primo tempo, se non una punizione durante i primi minuti di gioco per opera di un fallo realizzato da Dorval, un’altra occasione di destro battuta da Florenzi  ed un buon Tutino che si è reso al ventiseiesimo pericoloso in area di rigore.

Al contrario i ragazzi di Marino dominano totalmente i primi quarantacinque minuti di gioco, realizzando tanto ma concludendo con esito positivo poco.

Di Cesare scaraventa il pallone sul primo palo su punizione di Achik e passaggio successivo di Dorval, Sibilli tenta il cross in area di rigore non riuscendo a trovare un distratto Nasti.

Sorpresa assoluta del match, la prestazione di Malcom Edjouma che rende possibili alcuni pressing sull’avversario facendolo ritardare nel ritmo di gioco.

Ancora tanto da migliorare a livello tattico per il biancorosso, a cui va riconosciuta una netta crescita rispetto alle prime prestazioni di gioco.

Un timido Achik crea una buona azione per Marco Nasti che spreca letteralmente un gol nel quindicesimo minuto scontrandosi contro un’ottima prestazione dell’ex galletto ed attuale portiere del Cosenza, Alessandro Micai.

Il Bari dei primi quarantacinque minuti di gioco è verticale ed aggressivo, volendo riprendere le parole dette da mister Marino, eppure il pallone sembra avere una calamita che lo spinge al di fuori della porta.

Il secondo tempo riporta la squadra nel solito oblio, con l’uscita dal campo di capitan Di Cesare e l’ingresso di Zuzek, l’identità del gruppo va scemando sempre più al passare dei minuti sul tabellino di gioco.

La falla nel sistema diventa così motivo di slancio per gli uomini di Caserta che riprendono quella fiducia nelle proprie caratteristiche, fino a quel momento totalmente celata dalle prestazioni dei padroni di casa.

Al sessantatreesimo della ripresa un calcio d’angolo battuto sul primo palo rischia di diventare una grande occasione gol per gli ospiti, fortuna ha voluto che Voca non sia riuscito a coordinarsi per la chiusura dell’azione.

Ci riprova Sibilli con un cross servito in prossimità di Achik; il biancorosso calcola male i tempi e l’azione termina nel vuoto.

Grande rientro in campo quello di Jeremie Menez che timidamente si fa spazio tra i compagni oramai sfiniti.

Per riprendere le dichiarazioni post-partita di Marino… “E’ il Bari migliore che abbia mai visto fino a questo momento”.

Nulla da dire perché a livello di gioco la squadra è sembrata in netta crescita rispetto alle prestazioni precedenti e soprattutto ai cali di concentrazione delle scorse partite, ma l’assenza di conclusioni nelle varie azioni diventa sempre il freno mentale di un gruppo che non eccelle ne a livello di dati ne a livello di caratteristiche sulla carta.

Anzi basta un’assenza importante come quella di Di Cesare per creare uno stato confusionario in campo.

La strada appare ancora tutta in salita; la zona playout è sempre nei paraggi.

Testa a Genova, dove nel giorno di Santo Stefano si affronterà la Sampdoria di Andrea Pirlo; reduce da una sconfitta nelle mura domestica contro una sorprendente Feralpisalò.

Claudia Santoro

Foto: SSC Bari

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